Migranti: il 38% dei lombardi propone le quote d’ingresso

Monza – Come affrontare l’emergenza migranti in Lombardia? Secondo il focus “Famiglie e estate 2016. Monza e Brianza e Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con DigiCamere, per il 38% dei lombardi, circa 2 su 5, è necessario definire delle quote di ingresso per ciascun Paese. Poi due fronti pesano più o meno allo stesso modo: il 21% invoca la chiusura delle frontiere (1 su 5) mentre il 24% dei lombardi pensa sia un dovere esser solidale e accogliente con i migranti che arrivano in Europa. Solo per il 4% rappresentano un’opportunità economica di crescita per il Paese. Analizzando le fasce d’età sono giovani e anziani che vorrebbero maggiormente la chiusura delle frontiere. Anche se sono sempre gli under 35 ad essere i più solidali (28% contro la media del 24%). Le donne lombarde risultano essere più accoglienti degli uomini: il 28%, contro il 17%, pensa che la solidarietà sia la migliore risposta al fenomeno dei migranti. Le famiglie più indigenti sono le più convinte della chiusura delle frontiere, la pensa così il 26% contro il 15% dei nuclei famigliari ad alto reddito. A livello territoriale, a chiedere la chiusura delle frontiere sono soprattutto le “piccole” province lombarde. A Bergamo e a Milano c’è la percentuale più alta di chi ritiene che sia un dovere essere solidali e accoglienti (32%). Meno a Varese e a Monza e Brianza (rispettivamente 17% e 19%). È quanto emerge da un focus all’interno della indagine “Famiglie e estate 2016. Monza e Brianza e Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con DigiCamere.