Milano – “La crisi dell’Euro e le difficoltà dell’Unione Europea hanno rafforzato il trasferimento del centro di gravità dell’economia mondiale verso il continente asiatico. In Italia la crisi ha diviso il sistema economico in due. Da un lato le imprese che, focalizzate sul mercato domestico, sono state travolte in pieno, dall’altro le imprese che si sono aperte ai mercati globali superando il momento di difficoltà –così Enrico Letta, presidente dell’Associazione Italia-Asean, a margine dell’appuntamento “Italia e Singapore. Le differenze che avvicinano”–Quale lezione vogliamo cogliere dalla crisi economica, l’opportunità di internazionalizzazione o una lenta continuità? Io penso che l’Italia e i suoi imprenditori sappiamo anticipare i cambiamenti in corso nel mondo e realizzare grandi progetti”. “La World Bank, in un recente confronto con 189 Paesi, ha decretato Singapore il luogo ideale per fare business– ha dichiarato Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda–.E per il World Economic Forum rappresenta il secondo Paese più competitivo al mondo. Non a caso, infatti, Singapore si candida a diventare la prima ‘Smart Nation’ per il suo sistema universitario, per i talenti che attrae, per la sanità, le startup e le infrastrutture. Tasselli che appartengono anche alla nostra visione per il futuro di Milano, racchiuso nell’acronimo STEAM che vede proprio nella scienza, nella tecnologia, nell’ingegneria, nell’ambiente sostenibile, nell’arte e nella manifattura i punti di forza da potenziare per la crescita e la competitività del nostro territorio. Un territorio caratterizzato da un mix unico di quattro capitali: sociale, economico, scientifico ed estetico”. Singapore è un magnete per le aziende straniere; delle 421 aziendeitaliane che hanno investito nei 10 paesi ASEAN, ben 118 (il 28%) hanno scelto la Città-Stato. Singapore ne ha intercettato la maggioranza relativa. Nel 2015 l’Italia ha esportato a Singapore beni equivalenti a1.964 milioni di Euro, un valore che sfiora lo0,5% delle esportazioni nazionali. Secondo la classifica dell’International Finance Corporation (l’agenzia della Banca Mondiale), la Città-Stato occupa – da alcuni anni – la prima posizione nella capacità di attrarre investimenti stranieri. Il Sud-Est asiatico vale per la Lombardia 10 miliardi di euro in un anno, +6%.