Confesercenti: la crisi ha portato via agli italiani 118 miliardi

Milano – Secondo il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli, che ha riunito oggi a Milano l’asseblea annuale, ammonta a 118 miliardi di euro la cifra del potere d’acquisto perso dagli italiani. Ogni persona ha perso oltre 2.100 euro. In due anni di ripresina solo 180 euro sono stati recuperati. “In molte famiglie italiane, così come in molte imprese, si vive- ha detto Vivoli – uno stato di insicurezza che è ormai diffuso da tempo. Tanto è più alto il grado di insicurezza, tanto più bassa è la propensione delle imprese a realizzare investimenti e tanto maggiore è la tendenza delle famiglie ad un risparmio di tipo precauzionale. Il principale elemento di insicurezza in tutte le famiglie e in tutte le imprese resta di natura economica”. Stando al rapporto elaborato per Confesercenti da Cer ed Eures, tra il 2007 e il 2013, anno che ha segnato il culmine degli effetti dell’austerità fiscale, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è diminuito del 10,6%. In termini monetari, la perdita è stata superiore ai 118 miliardi di euro. Nel biennio 2014-15, meno dell’uno per cento della perdita subita è stata recuperata, a conferma ulteriore della debolezza della ripresa seguita alla grande crisi. Ciò significa che ogni residente ha recuperato meno di 180 euro degli oltre 2.100 persi nei precedenti sei anni. Il crollo del potere d’acquisto ha portato anche ad una riduzione della spesa media familiare, che nel 2014 si assesta sui 2.489 euro, 160 euro al mese in meno rispetto a prima della crisi, nonostante il piccolo recupero (+0,7%) del 2015 sul 2014.