Pavia – “L’innovazione nell’agroalimentare e’ una delle principali complicazioni che ci troviamo ad affrontare nel declinare la programmazione della politica agricola comune su un territorio vasto ed eterogeneo come la Lombardia, titolare del Psr piu’ importante d’Europa”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi alla tavola rotonda dedicata alla filiera agroalimentare organizzata a Pavia nell’ambito dell’evento ‘Innovazione e tradizione nei settori agroalimentare e agroindustriale’, in programma all’Universita’ di Pavia. Al confronto sono intervenuti Franco Bosi, presidente Camera di
Commercio, Wilma Pirola, presidente Coldiretti Pavia, Antonio Boselli, presidente Confagricoltura Milano Lodi Monza e Brianza, Davide Calvi, presidente Cia Lombardia. “Una programmazione – ha proseguito Fava – con cui dobbiamo saper coniugare vocazioni diverse per un patrimonio territoriale che fa della biodiversita’ elemento caratterizzante. Ogni territorio ha la sua vocazione, ma qui, ad esempio, il tema dei vigneti resistenti potrebbe portare con se’ un indebolimento del fattore biodiversita’”. “Se, cioe’, per evitare fitopatologie dovessimo pensare di convertire i nostri vigneti – ha aggiunto – forse avremo creato un vantaggio indiscutibile sotto il profilo gestionale, ma avremmo perso in distintivita’, valore che ci permette ancora di essere mediamente competitivi sul mercato internazionale. Continuiamo a insistere per essere distintivi. Difficile quindi innovare, da un lato, e rispondere alle esigenze del mercato, se modifichiamo cio’ che ci contraddistingue”. Se la provincia pavese e’ un territorio che vuole lasciarsi alle spalle il passato, i suoi errori, ed e’ pronto a sfide nuove, “sono convinto – ha concluso Fava – che i tempi siano cambiati. Non si puo’ bisticciare in eterno mentre la competizione globale va avanti. Ne vedo i segnali, c’e’ voglia di riprendersi, di discutere, nonostante le vecchie ruggini del passato. Alla fine, il mercato costringera’ anche questo territorio a fare scelte diverse. La sostenibilita’ parte da li’, chi investe deve avere un tornaconto, e non dei dispiaceri. Per questo Regione Lombardia su questo territorio continuera’ investire e non fara’ mancare il suo supporto”.