Lavoro: Cgil, a Milano crollo del 30%

Esauriti gli esiti del Jobs act a 15 mesi dai primi provvedimenti. Questo il giudizio della Cgil di Milano che ha analizzato i dati sull’occupazione. E’ finito con un misero 0,4% di incremento occupazionale, l’effetto combinato tra le nuove norme del lavoro e gli sgravi a favore dei datori che lavoro che assumono a tempo indeterminato. Il parziale ridimensionamento di quegli incentivi, nel 2016, è bastato a riportare la dinamica degli avviati ai valori di inizio 2014, tenuto conto che già a metà di quello stesso anno era apprezzabile un discreto incremento occupazionale, benché privo di supporti. Anche la cifra degli avviamenti a tempo indeterminato realizzati dalle aziende dell’area metropolitana di Milano, ha subìto un significativo rallentamento, passando dai 63.794 dei primo 4 mesi del 2015 ai 48.727 nello stesso periodo del 2016, con una diminuzione pari al 30% Anche per i lavoratori assunti stabilmente a seguito dei benefici di legge, la situazione non cambi rispetto agli anni passati; anzi, la realtà ha progressivamente accentuato la tendenza a concludere i rapporti di lavoro, anche solo dopo pochi mesi dal loro avviamento. L’unica eccezione conclude la Cgil – è rappresentata dal lavoro accessorio, che non conosce crisi, al contrario, aumenta sensibilmente in tutti i settori di attività. Premesso che INPS non fornisce il dato corrispondente alla vendita dei voucher, distinto per provincia, serve completare una stima che tenga conto dell’esito regionale, rapportato alle peculiarità produttive di Milano, ai bisogni indotti dall’evento EXPO, che hanno condizionato il 2015 e all’incremento medio che ha caratterizzato l’utilizzo dei voucher nell’intera regione.