Roma- Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e ottobre sono state 595.569 (+32,9% rispetto allo stesso periodo del 2021), 909 delle quali con esito mortale (-10,6%). Sono in aumento le patologie di origine professionale denunciate all’istituto (50.013 pari al +10,2%). Nei primi 10 mesi dell’anno, dunque, si registra rispetto all’analogo periodo del 2021 un “deciso aumento” delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid 19 e in parte alla crescita degli infortuni tradizionali sia in occasione di lavoro che in itinere); un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere) e una crescita delle malattie professionali. L’Inail osserva incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare sanità e assistenza sociale (+129,1%), trasporto e magazzinaggio (+102,9%), amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità e amministratori regionali, provinciali e comunali (+65,4%) e nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+61,5%). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+46,1%), seguito da Isole (+41,7%), Nord-Ovest (+39,7%), Centro (+35,9%) e Nord-Est (+18,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+84,3%), la Liguria (+59,2%) e il Lazio (+55,9%). I casi mortali nel periodo considerato (909) sono 108 in meno rispetto alle 1.017 registrate nei primi 10 mesi del 2021, sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-32,5%) e di un incremento tra maggio e ottobre (+11,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 127 casi in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2020 (1.036 decessi) e 13 in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019 (896 decessi).