Sabato Giornata per la raccolta del farmaco, ridurre povertà sanitaria
Milano – Sabato 9 febbraio torna in tutta Italia la Giornata di Raccolta del Farmaco (GRF) del Banco Farmaceutico. In circa 4.500 farmacie che espongono la locandina della #GRF19, sarà possibile acquistare un farmaco da banco da donare agli indigenti. I medicinali saranno consegnati ad uno degli oltre 1.750 enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico. In Italia, nel 2018, 539.000 persone povere (il 10,7% dei poveri assoluti in Italia) si sono ammalate e hanno chiesto il sostegno degli enti per potersi curare. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Pirelli dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, a Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, Giuliano Salvioni, presidente Associazione Banco Farmaceutico Milano e a Loca Pesenti, docente di sociologia all’Università Cattolica di Milano. “Dalla Lombardia è nata questa idea – ha sottolineato il presidente Fontana – e in Lombardia è cresciuta questa ulteriore dimostrazione di solidarietà che ha origini antichissime: risale infatti all’epoca di Ludovico il Moro la prima raccolta di farmaci destinati ai bisognosi, a testimonianza del fatto che l’animo dei milanesi e dei lombardi in generale è sempre stato aperto e disponibile nei confronti di chi è meno fortunato”. “Sarà una giornata bellissima – ha aggiunto il presidente Fontana – che deve essere vissuta. Sono ancora molte le persone che non la conoscono e, quindi, il mio invito a tutti i cittadini lombardi è fare un passaggio in farmacia e respirare questa aria positiva”. “Il Banco farmaceutico – ha rimarcato l’assessore Gallera – svolge un’azione importante perché la povertà è un tema su cui ci confrontiamo costantemente e ci vede impegnati ogni giorno per individuare soluzioni che ne attenuino gli impatti”. “In particolare la povertà sanitaria – ha spiegato Gallera – ci preoccupa in quanto il cittadino che non si cura o che, talvolta, non sa di avere diritto a esenzioni per la sua fascia di reddito, di fatto non utilizza tutto ciò che noi vogliamo mettere a disposizione. Stare vicino a chi soffre, anche da un punto di vista sanitario, è molto importante – ha aggiunto Gallera – ma è anche più difficile perché non è così semplice individuarne i bisogni e le necessità mediche”. “Consideriamo – ha concluso l’assessore Gallera – che con poco possiamo fare molto: basta ad esempio raccogliere le medicine o le confezioni di farmaci lasciate a metà per consentire a chi ne ha bisogno di riutilizzarle. E’ un gesto di attenzione e di altruismo”. In Italia, nel 2018, 539.000 persone povere (il 10,7% dei poveri assoluti) si sono ammalate e hanno chiesto il sostegno degli enti per potersi curare. In 5 anni (2013-2018), la richiesta di farmaci da parte degli enti è aumentata del 22%, mentre nel 2018, a causa di spese più urgenti (cioè non rinviabili), le famiglie povere hanno destinato alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale (contro il 4,49% delle famiglie non povere). Le famiglie povere, in particolare, hanno potuto spendere solo 117 euro l’anno per curarsi (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle famiglie ne ha potuti spendere 703 (+8 euro rispetto all’anno precedente).