Scuola: Aprea, uno tsunami la riforma del governo in Lombardia

Milano – Riserve dell’assessore all’Istruzione, Formazione Professionale e lavoro di Regione Lombardia, Valentina Aprea sulla riforma scolastica del governo. “Apprezziamo molto l’ottimo lavoro dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia per garantire la completa composizione degli organici, ma i suoi dati pubblicati confermano che la mobilita’ straordinaria prevista dalla cosiddetta Buona Scuola, per il prossimo anno scolastico, si abbattera’ sulle nostre scuole come uno tsunami”. “Solo nella scuola secondaria superiore lombarda – spiega l’assessore – gli insegnanti interessati dalla mobilita’ sono circa 4500, di cui quasi il 50% (2000 insegnanti) provengono da fuori Regione e non abbiamo ancora i dati finali della mobilita’ della scuola primaria e dell’infanzia, in attesa degli esiti dell’eventuali richieste di conciliazione per i presunti errori del famoso algoritmo per l’assegnazione delle sedi di destinazione”. “Le solite procedure complesse propedeutiche all’inizio dell’anno scolastico – illustra l’assessore – sono state enormemente amplificate da una modalita’ di gestione del piano straordinario di assunzioni che pregiudica la continuita’ didattica di quasi tutte le istituzioni scolastiche e che mette a rischio anche il regolare avvio dell’anno scolastico”. “Inoltre, non dimentichiamo che sul regolare avvio di quest’anno scolastico graveranno le conseguenze di altre due previsioni della Buona Scuola. La prima e’ la chiamata diretta degli insegnanti assegnati agli ambiti territoriali, per la quale sono stati previsti tempi serratissimi ed in alcuni casi, come per la secondaria superiore, addirittura anteponendo il momento della candidatura a quello di pubblicazione degli avvisi da parte dei Dirigenti scolastici”. “La seconda – commenta Aprea – e’ la conclusione del concorso, che procede a rilento e che non evitera’ soprattutto alla Lombardia il ricorso ai supplenti per coprire le cattedre di materie fondamentali come matematica, che resteranno scoperte nonostante i trasferimenti dal Sud e le nuove immissioni in ruolo, per la mancanza di insegnanti abilitati”.