Milano – Il Consiglio Direttivo di Federconsumatori Lombardia, che si è tenuto a Milano martedì 11 settembre in via Palmanova 22, alla presenza del Presidente Nazionale Emilio Viafora e del Segretario generale della CGIL Lombardia Elena Lattuada, ha eletto il nuovo presidente regionale in sostituzione di quello uscente, Francesco Castellotti, di recente nominato Direttore dell’Inca CGIL di Milano. E’ Natale Carapellese, 60 anni, con alle spalle diverse esperienze lavorative in più ambiti professionali e settori: elettromeccanico, servizi, public utilities; in particolare nel campo dell’energia e del servizio idrico integrato. Ex dipendente di Aem Gas, è stato delegato sindacale e ha poi ricoperto vari incarichi come Segretario regionale in diverse categorie e ambiti di CGIL Lombardia, a partire dalla FNLE CGIL, che nel 2010 è confluita nella nuova categoria della FILCTEM CGIL. Nel 2013 si è occupato del settore industriale delle Reti, Ambiente e Energia della CGIL Lombardia ed è poi stato per quattro anni Presidente di FITeL Lombardia (Federazione Italiana Tempo Libero), consolidando le proprie conoscenze del Terzo settore, del volontariato e Reti di associazione. Nell’occasione del Consiglio Direttivo è stata illustrata anche l’“azione inibitoria” che Federconsumatori nazionale e regionale, con la collaborazione del Presidente Territoriale di Pavia Cristiano Maccabruni, hanno avviato nei confronti di Twitter: una vera e propria diffida sul terreno delle regole d’uso. I social media hanno assunto un ruolo centrale nella circolazione delle informazioni e sono diventati luogo di confronto e discussione; fra questi Twitter ha una capacità di penetrazione che non ha eguali, ed è un mezzo di comunicazione potentissimo in continua evoluzione ed espansione. Com’è noto solo nel nostro Paese gli utenti attivi sono 7 milioni al mese. Oggi si parla molto di censura e “fake news”, un dibattito acceso e con posizioni contrastanti. Molti sostengono che in rete circolino troppe notizie false potenzialmente assai dannose per l’opinione pubblica, e che pertanto sia da regolamentarne l’uso; al contrario molti altri sostengono che uno dei principali problemi italiani sia rappresentato dagli stessi media (stampa e televisivi), ormai diventati dei meri “portavoce”, fonti essi stessi di informazioni quanto meno di parte, e che quindi il problema non sia certo la rete. L’altra ragione per la quale Federconsumatori procede con l’azione inibitoria è rappresentata dalle condizioni generali di contratto: in parole povere dalle regole che devono rispettare gli utenti. Sia nel caso di Twitter che di altri social spesso le condizioni generali di contratto sono ambigue e favorevoli alle aziende, dando per esempio la possibilità di chiudere un profilo senza dare spiegazioni. Si tratta di multinazionali che operano in tutto il mondo, pertanto individuare la regolamentazione e le leggi applicabili non è semplice, tanto che anche questo argomento è oggetto di dibattito a vari livelli da tempo. Nel merito dell’azione che si propone, attraverso il lavoro degli avvocati Tina Campari e Rodolfo Serianni, sono state individuate alcune clausole presenti nelle condizioni generali di contratto dell’azienda non corrette; per questo, ai sensi dell’art. 37 del Codice del Consumo, Federconsumatori chiede, attraverso l’azione inibitoria a Twitter, di modificarle in senso più favorevole agli utenti, rispettando la normativa italiana. Federconsumatori è convinta che il settore dei social meriti maggiore attenzione e tutele per gli utenti: “non accettiamo che le aziende si scrivano da sole le regole, soprattutto quando – come in questo caso – le stesse sono sfavorevoli e scorrette”.