Milano – Le PMI della meccanica che a oggi hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti, hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza informatica (59,9%) e la connettività (53,1%) – settori in cui si registra anche il livello di conoscenza maggiore da parte delle aziende – la simulazione (29,3%), l’Internet of Things (28,6%), il cloud computing (24,5%) e la produzione additiva (19%). Entro la fine dell’anno in corso, inoltre, il cloud computing e la connettività saranno presenti in un ulteriore 17,7% delle imprese intervistate. L’Internet of Things nel 16,3% delle aziende e la produzione additiva e la sicurezza informatica nel 15%. Rispetto alla ricerca di nuove professionalità che facciano fronte alle sfide dell’industria 4.0, il 37,1% si indirizza perlopiù verso le Università, il 36,4% verso Agenzie di ricerca del personale, il 35,8% utilizza come bacino gli istituti tecnici e il 23,8% le società di consulenza. Per quanto riguarda gli investimenti in Ricerca & Innovazione per il 2018, il 22,5% delle imprese intervistate dichiara che destinerà a questa voce nel corso dell’anno dal 10% al 20% del proprio fatturato e l’11% del campione esaminato dedicherà una percentuale superiore al 20%. Per accelerare il processo di avvicinamento all’innovazione della propria azienda, il 50,6% delle imprese punta su consulenze mirate, il 40,3% utilizza il metodo della comparazione con le aziende analoghe e il 34,1% punta sul trasferimento di conoscenza. Il processo di digitalizzazione è, secondo il 79,7% degli imprenditori del comparto della meccanica, un percorso che deve coinvolgere l’azienda nella sua totalità o perlomeno una sua buona parte. La digitalizzazione generale raggiunta in azienda è alta, soprattutto quando si parla della relazione con il cliente e dei canali di vendita e marketing (62,4%), di progettazione e sviluppo del prodotto (51,5%) e di relazione con il fornitore di macchine (49,1%). Tra gli effetti maggiormente attesi, il 60% prevede fino al 15% di aumento dei ricavi, mentre il 69,7% prospetta lo stesso risultato per quanto riguarda la riduzione dei costi. Al momento, i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione sono rappresentati da un rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 48,4% delle aziende), dalla mancanza di competenze interne (36,8%), dall’arretratezza delle imprese con cui si collabora (31%), nonché dagli investimenti richiesti troppo alti (29,7%). Non c’è invece dubbio su quale sia la figura driver preposta a stimolare/guidare il processo di innovazione digitale in azienda: il 55,2% indica l’imprenditore. A seguire, il Direttore IT/Responsabile di Sistemi Informativi (10,9%), il Direttore tecnico (7,3%) e il Direttore Ricerca & Sviluppo (6,1%).