Appunti – Ristrutturare le case pop serve davvero?

Appunti – Ristrutturare le case pop serve davvero?

Realista? Poco ambizioso? Il nuovo assessore alla casa del comune di Milano, Fabio Bottero ha illustrato al Corriere Della Sera gli obiettivi che si è dato: “riqualificare mille appartamenti l’anno”, con un impegno finanziario che supera i 21 milioni. Solo un marziano potrebbe usare queste parole. I 2500 alloggi sfitti di MM (Comune di Milano) sono lì da decenni, senza che nessuna amministrazione sia riuscita a renderli agibili. Ma basta fare quattro passi per i quartieri popolari di Milano, gestiti sia da MM che da Aler, per rendersi conto che la valanga di risorse impegnate nelle ristrutturazioni rischia di essere una goccia nel mare dell’inutilità. Abbandono, delinquenza, sporcizia, emarginazione: è questa la fotografia del vivere in periferia. E servono a poco le giravolte del comune sugli spazi sociali: il mercato di piazza Selinunte – già indicato dall’assessore Maran (oggi eurodeputato) come centro sociale – passa la mano un paio di volte l’anno finendo da una onlus all’altra, senza produrre nulla. Serve un intervento radicale, magari anche coi privati, per cambiare il volto di San Siro, del Gallaratese, del Corvetto. Un piano pluriennale per costruire nuovi quartieri integrati con attività diverse. Ma certo servono quattrini e volontà politica.