La Fiom Cgil rivendica le politiche attive all’Orobica Cicli

Milano – “In data 26 marzo l’Orobica Cicli ha comunicato alle organizzazioni sindacali la volontà di cessare l’attività lavorativa dopo oltre 40 anni. Questa scelta – spiega in una nota la Fiom Cgil – è la conseguenza della decisione di Decathlon Produzione Italia di interrompere tutte le produzioni affidate all’Orobica Cicli alla data del 31/05/2024. Il 95% di produzione di Orobica Cicli infatti fa capo a Decathlon. In questi anni come Fiom-Cgil Vallecamonica e Sebino abbiamo rimarcato ai tavoli sindacali che, dipendere produttivamente da un’unica azienda, avrebbe potuto portare a problemi in caso di cambiamento di strategie commerciali da parte di Decathlon. Proposte che sono rimaste inascoltate. L’azienda ha scelto la strada di apertura di procedura di licenziamento collettivo per l’intero organico, composto da 51 dipendenti. Da subito abbiamo richiesto l’apertura di ammortizzatori sociali per gestire la complicata situazione, affiancati dalla possibilità di incentivi economici aziendali su base volontaria per permettere ai lavoratori un’uscita dall’azienda in caso di ricollocazione lavorativa sul territorio. La nostra richiesta rispecchia la volontà emersa dalle lavoratrici e dai lavoratori durante l’assemblea sindacale del 18 aprile 2024. A oggi l’azienda però non ha mai preso formalmente in considerazione l’utilizzo di ammortizzatori sociali per attivare le politiche attive e gestire la ricollocazione dei lavoratori sul territorio, ma ha proposto da subito l’uso di incentivi economici per arrivare ad un accordo di licenziamento collettivo. Riteniamo questa scelta aziendale, sbagliata e di ostacolo nella ricerca di una soluzione positiva per l’occupazione e il futuro dei lavoratori. Chiediamo all’azienda di discutere con il sindacato come gestire, utilizzando gli ammortizzatori sociali, la possibile ricollocazione dei lavoratori anche con l’aiuto degli enti territoriali. Abbiamo inviato in Regione Lombardia una richiesta alla IV Commissione Attività produttive Formazione e Occupazione Regionale per aprire un tavolo di crisi per discutere la gestione della crisi aziendale di Orobica e soprattutto il futuro di 51 famiglie. Il 9 maggio prossimo in Regione Lombardia, la Fiom-Cgil Vallecamonica e Sebino insieme ai rappresentati del territorio rimarcherà all’azienda che esistono possibilità alternative alla chiusura collettiva dello Stabilimento e al conseguente licenziamento di 51 lavoratrici e lavoratori”, conclude la nota.