Taxiblu: piazze tattiche fallite e zone 30 con cautela
Milano – «Sulla palese inutilità di alcune misure viabilistiche prese in questi anni -sottolinea Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040 il più grande radiotaxi di Milano- credo non ci volesse certo la sfera di cristallo per predirlo. Quando si cominciò a voler, giustamente sottolineo, a recuperare spazi di strade e piazze per restituirli alla collettività credo che l’iniziativa avesse anche un fine giusto. Ma ha avuto un’esecuzione totalmente o in parte sbagliata. Perché per ridare vita a una via, a una piazza o un quartiere, lo dico ora come lo dissi allora, non bastano un po’ di colore buttato a terra e un tavolo da ping pong. Le vie si animano restituendole realmente ai cittadini. A famiglie, studenti e anziani. Con negozi di quartiere e i mercati. Ma anche con l’accessibilità ai mezzi di trasporto pubblici, di linea e non. Talvolta invece si sono chiuse strade a priori, cancellati parcheggi e stalli Taxi. Senza pensare a chi fa anche il nostro mestiere o magari a chi deve caricare e scaricare merci. Cosa che invece che creare delle isole felici ha più che altro spesso isolato delle vie che dopo una certa ora diventano “terreno di gioco” non certo di bambini e famiglie. E lo stesso per le zone 30km/h, fondamentali in luoghi chiave come nei pressi di scuole, parchi e ospedali. Ma che disseminate pare un po’ a caso, più che rallentare il traffico rischiano di fermare una città, le sue attività e la possibilità di spostarsi in tempi ragionevoli».