Mercato unico e politica industriale europea: Alessandro Spada incontra Enrico Letta
Milano – Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, e il Consiglio Direttivo e Generale dell’Associazione hanno incontrato, presso la sede di via Pantano 9 a Milano, Enrico Letta, incaricato dal Consiglio dell’Unione Europea di essere l’autore del Rapporto sul futuro del mercato unico europeo. Enrico Letta presenterà ufficialmente il Rapporto il 17-18 aprile a margine del Consiglio Europeo di Bruxelles, ultimo vertice tra i leader prima delle elezioni europee. Il documento sarà determinante per la definizione delle priorità del prossimo Parlamento Europeo e della futura Commissione Europea. Nel corso dell’incontro gli imprenditori del territorio di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, da sempre attenti ai temi europei, ed Enrico Letta hanno avviato un dibattito sul futuro del mercato unico e sulla politica industriale continentale. “Nel complesso scenario geopolitico che ci circonda, l’UE ha bisogno di un mercato unico più integrato, più efficiente e più rapido” ha spiegato Letta. “Il ritardo che stiamo accumulando in settori chiave come finanza, energia e telecomunicazioni è preoccupante. Per rilanciare l’economia europea, abbiamo bisogno di maggiore integrazione in questi settori e di nuovi strumenti per fare fronte alla competizione globale”. “Sono onorato che Enrico Letta si sia confrontato con gli imprenditori di Assolombarda riguardo al progetto sul mercato unico europeo perché si tratta di un tema strategico per il nostro futuro all’interno di quello che per le imprese è ormai il perimetro minimo di ragionamento e azione: l’Unione Europea – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. L’incontro è stata l’occasione per ribadire alcune priorità per le nostre aziende, a partire dalla necessità di costruire una visione e una politica industriale europea che metta al centro dossier strategici come energia, unione bancaria e del mercato dei capitali, difesa e integrazione delle politiche fiscali. Ma non solo. Pensiamo all’importanza del tema delle materie prime critiche, elemento chiave per realizzare le transizioni ecologica e digitale. L’intelligenza artificiale, per esempio, richiederà entro il 2030, per ogni anno, circa 2 milioni di tonnellate di rame. È urgente, quindi, mettere in atto politiche e strategie comuni per aumentare la produzione e la capacità di approvvigionamento minerario che necessita di anni prima di arrivare a dei risultati e, soprattutto, per le quali servono grandi investimenti europei nettamente superiori a quelli finora definiti. L’esempio del Chips Act è significativo: questa misura punta ad aumentare dal 10% al 20% la quota europea nella produzione di semiconduttori a livello mondiale entro il 2030, ma per raggiungere l’obiettivo, l’UE dovrebbe investire oltre 260 miliardi di dollari entro il 2030, quasi 6 volte l’ammontare annunciato da Bruxelles. Per noi è fondamentale che l’Unione Europea nella prossima tornata elettorale dia una risposta ai nodi principali che stanno mettendo, oggi, seriamente a rischio la competitività delle nostre imprese e la forza industriale dei Paesi europei”.