Caos passaporti, turismo: un anno di attesa, persi 300 milioni

Caos passaporti, turismo: un anno di attesa, persi 300 milioni

Roma – Era esattamente un anno fa quando raccontavamo dei disagi provocati dal “caos passaporti” – scrive Il Corriere Della Sera – con circa 100 mila viaggi organizzati saltati a causa di una «massiccia e imprevista impennata di richieste», come tentava di spiegare a inizio marzo 2023 la Polizia di Stato. Fuori dalle questure, a macchia di leopardo un po’ in tutta Italia, si vedevano lunghe file di persone che attendevano speranzose di ottenere un appuntamento per rinnovare il passaporto, dopo attese anche di mesi. Un anno dopo, siamo punto a capo. Ottenere un passaporto ex-novo o il rinnovo di quello scaduto è diventata una via crucis. Nulla è cambiato in 12 mesi: la prenotazione online nei capoluoghi di regione, da Milano a Roma, necessaria per ottenere l’appuntamento, si è ridotta a un estenuante presidio del web, nella speranza di riuscire, collegandosi al sito di Agenda online tramite Spid, a trovare uno slot libero prima dell’estate. Telefonare alle Questure è totalmente inutile: la via è quella telematica e da lì non si sfugge. Anche stavolta, le ragioni di questo ingolfamento sarebbero da ritrovare nell’alto numero di richieste. E il ministro dell’Interno Piantedosi durante un Question Time alla Camera, nel gennaio scorso, ha assicurato che l’aumento di personale agli sportelli ha incrementato il disbrigo delle pratiche. La Polizia di Stato ricorda, però, che se sussistono ragioni di urgenza legate al lavoro o alla salute, ma anche allo studio o a vacanze già prenotate resta possibile rivolgersi direttamente alla propria Questura (bene controllare sul sito di quella di competenza le regole adottate) per richiedere il documento. Le associazioni turistiche hanno scritto al ministro dell’Interno chiedendo di intervenire per tutelare il diritto degli italiani di viaggiare e a difesa degli imprenditori del comparto che continuano a perdere fatturato a causa della burocrazia. Secondo le loro stime, i tempi lunghi o lunghissimi per ottenere o rinnovare un passaporto «hanno mandato in fumo nel biennio 2022-2023 167 mila viaggi internazionali, per un giro d’affari di 300 milioni di euro». Duro il commento di Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio, che attacca: «Ci vantiamo di avere il passaporto più forte del mondo, peccato che sia una chimera riceverlo a causa della complessità e delle tempistiche per fissare un semplice appuntamento». Dello stesso avviso Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet di Confcommercio: «Si sta violando un diritto costituzionale alla mobilità e discriminando i cittadini in base al loro luogo di residenza. Alcune questure, a distanza di pochi chilometri, offrono servizi totalmente diversi, ma con le regole attuali si lavora a compartimenti stagni». Per Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi, «il mondo del Travel ha bisogno di velocità e fluidità e non può essere frenato da intoppi burocratici che lo costringono a subire danni ingenti direttamente causati dallo Stato». Lo trova invece paradossale Domenico Pellegrino, presidente Aidit Confindustria, «che in un’era in cui si parla di digitalizzazione e intelligenza artificiale ci si mettano due anni per risolvere un problema che in tutti gli altri Paesi europei non esiste».