Le cascine storiche lombarde a supporto della società civile, con il ruolo di sostegno concreto alle situazioni di disagio e di lotta alle dipendenze.

La Fondazione Collegio della Guastalla Onlus, una delle istituzioni più longeve del nostro paese, tra le molte attività, si impegna anche a fornire assistenza agli Enti del terzo settore che si occupano di situazioni sociali di emergenza e di devolvere fondi alle persone svantaggiate dal punto di vista economico e psico-fisico, nel territorio dove ha la sua sede, Regione Lombardia.

“Regione Lombardia – ha sottolineato Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia – è terra di primati economici e produttivi, è da sempre capace di esprimere eccellenze in ambito sociale e assistenziale. La Fondazione Collegio della Guastalla Onlus, prestigiosa Istituzione storica lombarda, testimonia quotidianamente la straordinaria capacità di fare rete territoriale e rinnovare l’alleanza con l’associazionismo del Terzo Settore per potenziare al meglio l’offerta di servizi e percorsi dedicati ai più fragili. Grazie alla visione lungimirante di una benefattrice come la Contessa Ludovica Torrello di Guastalla, – ha continuato Lucchini – la realtà sociale della Fondazione ha saputo innovare la propria proposta integrandosi con il territorio e valorizzando al meglio il patrimonio materiale e immateriale rappresentato dalle cascine lombarde. La nostra Regione sarà sempre al fianco di strutture e operatori al servizio dei cittadini e dei loro bisogni. Grazie, infine, – ha concluso Lucchini – a chi promuove il profondo valore etico della solidarietà, autentico fondamento della nostra comunità”.

Il Presidente della Fondazione, Antonio Viscomi, ha sottolineato: “La nostra missione sociale si pone sulla scia dell’operato della sua Fondatrice, la contessa Ludovica Torello di Guastalla che a metà del 1500 già si occupava di aiutare le ragazze in situazioni di indigenza. Vogliamo continuare a fornire un supporto concreto alle situazioni di emergenza del territorio, facendo conoscere le nostre comunità che ricuciono ogni giorno, passo dopo passo, le vite di persone in difficoltà dando loro fiducia e speranza, secondo la visione cristiano-cattolica che guida il nostro cammino”.

“Le comunità Il Ponte e Cascina Nuova – spiega Roberto Buratti, responsabile da 20 anni di queste due comunità socio-sanitarie situate nel comune di Rosate – ospitano 19 disabili adulti con una media di 50 anni e una disabilità intellettivo-relazionale con eventuali problematiche psichiatriche. I residenti della Comunità sono per la metà orfani e seguiti da Amministratori di sostegno. Per loro organizziamo con la collaborazione della nostra équipe di esperti, attività sportive, come ad esempio il Judo; manuali, corsi di orto, giardinaggio, cucina, riciclo e pet therapy”.

“La comunità Il Molino – chiarisce Fabiano Gorla, responsabile qui da più di 20 anni – è una comunità maschile terapeutico-riabilitativa che ospita sino a 21 persone affette da dipendenze di vario genere come alcolismo, tossicodipendenza e accusati di reati a cui si propone un percorso che può durare da uno a tre anni e consta di varie fasi. Il primo passo è diagnostico-motivazionale a cui segue una risposta terapeutica e, più avanti, di re-inserimento nel mondo del lavoro e delle relazioni sociali. Il nostro team – continua Gorla – è composto da educatori, psicoterapeuti e psicologi che propongono una terapia basata sul lavoro con un ritmo cadenzato e di assunzione di responsabilità personali, oltre ad attività sportive e ludiche, con la possibilità di sviluppare le proprie attitudini personali. L’obiettivo è l’autonomia per essere in grado di affrontare il mondo del lavoro e delle relazioni sociali.

La Fondazione Collegio della Guastalla Onlus ha presentato il 30 settembre scorso presso Palazzo Barbò Pallavicini a Monza il progetto di digitalizzazione del suo archivio storico, coordinato dal professor Angelo Bianchi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dal dott. Piero Rizzi Bianchi della Fondazione Lemine. La Fondazione infatti, contribuisce in modo cospicuo e rilevante anche all’opera di conservazione del patrimonio storico e culturale della Lombardia, favorendo così lo sviluppo di nuove ricerche sulla storia civile, politica, sociale e religiosa degli Stati italiani dalla metà del 1500 ai giorni nostri.