Confimi Industria in audizione al Senato: Revisione sistema incentivi alle imprese

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Confimi Industria in audizione al Senato: Revisione sistema incentivi alle imprese

Roma – Riodinare e semplificare. Queste le parole d’ordine per Confimi Industria audita stamane sul DDL Incentivi imprese dalla 9° Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato. “Bene il contesto iniziale di riferimento e l’obiettivo finale che i disegni di legge si pongono anche perché la fotografia attuale ci dice di alcune inefficienze  – ha sottolineato durante il suo intervento Fabio Ramaioli, Direttore Generale di Confimi Industria – dalla sovrapposizione di iniziative e di strumenti, alla mancanza di informazioni rispetto all’amministrazione e ai soggetti coinvolti nelle misure fino a una mancanza di sostegno finanziario adeguato per non parlare del duplicarsi di strumenti di informazione e di rendicontazione”.  Nonostante questo, le imprese della manifattura che Confimi Industria rappresenta hanno dimostrato di sapere mettere a frutto tali opportunità: l’81% delle imprese intervistate dal Centro Studi di Confimi proprio sull’utilizzo degli incentivi ha dichiarato di aver investito nel 2022 per l’ampliamento o l’ammodernamento degli impianti, per l’ampliamento della capacità produttiva e in digitalizzazione. Queste le prime tre voci.  Scendendo nel dettaglio dei decreti in esame, Ramaioli ha riferito che “si ritengono sicuramente utili i criteri di catalogazione delle finalità del sostegno, della fase della vita dell’impresa (start up, sviluppo, declino), degli ambiti dello sviluppo economico”. “È inoltre opportuno mantenere alta l’attenzione sul livello di complessità e di dimensione dei progetti da agevolare affinché siano corrispondenti al tessuto produttivo”.
Si concorda anche sulla predisposizione di un “codice degli incentivi” e l’augurio di Confimi è che si tenda a un sistema pensato per le PMI: rendere uniforme e leggibile la struttura delle agevolazioni e il sistema di divulgazione degli incentivi e dei tempi previsti, nonché uniforme il sistema di presentazione delle domande, il relativo asset documentale e il sistema di rendicontazione.
La Confederazione ha inoltre portato l’attenzione sull’importanza di valutare le ricadute di genere dei singoli provvedimenti e sulla stringente necessità di rimodulare la definizione di imprenditrice oggi anacronistica e assimilata – nel campo di fondi, incentivi e bandi – a una libera professionista.

Non solo analisi ma anche proposte da Confimi Industria. “Si crei un portale unico digitale per la gestione delle istruttorie (cassetto unico), anche dal versante beneficiari” ha proposto il Direttore Generale Ramaioli.

L’esperienza vissuta con gli aiuti Covid-19 e l’autocertificazione TF è solo la goccia che spinge ad un ripensamento generale – nell’interesse semplificatorio tanto della PA quanto dei contribuenti – sul modo di gestire le istruttorie, l’erogazione, la fruizione e il monitoraggio dei vari incentivi destinati agli operatori economici (imprese e professionisti).
“Serve uno sforzo che coinvolga tutta la PA affinché si studi l’ipotesi di creare un portale unico digitale a cui tutte le amministrazioni di volta in volta coinvolte dovranno fare riferimento al fine di progettare le istruttorie delle singole misure – ha spiegato Confimi in audizione – il portale dovrà essere collegato al Registro imprese e all’Anagrafe tributaria e gli operatori beneficiari, con Spid e CNS, dovranno fare tutto esclusivamente da questo portale, compresa (ove necessario) l’eventuale delega all’intermediario”. Benefici anche per la PA, “la singola amministrazione competente dovrà pianificare per tempo (prima di aprire l’accesso alle agevolazioni) tutto quello che serve ai vari fini (anche statistici o di controllo della contabilità pubblica) compreso, in particolare, ove necessario ad es. l’aggiornamento del Registro Nazionale Aiuti (RNA)”. (www.imprese-lavoro.com)