Milano – Educazione alla legalità, gestione dei beni confiscati e contrasto all’usura: i tre pilastri dell’azione di Regione Lombardia in tema di contrasto alle mafie sono stati illustrati alla Commissione Speciale Antimafia presieduta da Paola Pollini (Movimento5Stelle) dal Direttore generale Sicurezza di Regione Lombardia Fabrizio Cristalli e da Gabriella Volpi, Dirigente della Struttura Sicurezza stradale, Contrasto all’immigrazione irregolare, Legalità e Beni confiscati alla criminalità. La Legge Regionale n°17/2015 sul contrasto alla criminalità organizzata individua il mondo della scuola come il principale àmbito dove esercitare l’educazione alla legalità. Ogni anno tramite i Centri Provinciali Legalità (CPL) vengono coinvolti circa 100.000 studenti lombardi, un lavoro prezioso realizzato in costante collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Fondamentale è il ruolo della Regione nella gestione dei beni confiscati alle mafie che in Lombardia sono circa 1500.
Finora sono stati erogati 5,3 milioni di euro per finanziare 93 progetti di riutilizzo proposti dai Comuni spesso in collaborazione con le realtà del Terzo Settore. Lo scorso 31 marzo si è chiuso il bando 2023 con 21 progetti presentati che ora sono al vaglio degli uffici per un valore di oltre 1 milione di euro. Infine sul tema dell’usura e della lotta al sovraindebitamento, la Regione, in collaborazione con le Camere di commercio e le associazioni di categoria, ha aperto un canale diretto di ascolto e consulenza con una mail dedicata (antiusura.sicurezza@regione.lombardia.it).
“In queste prime sedute – ha commentato la Presidente della Commissione Paola Pollini – stiamo svolgendo un fondamentale lavoro di ascolto e di ricognizione delle attività in corso. Nelle prossime sedute incontreremo l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati e la Coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) Alessandra Dolci in modo che i commissari abbiano un quadro completo delle problematiche. Andrò personalmente a incontrare tutti i prefetti della Lombardia per cogliere dalla loro viva voce le criticità presenti in ogni singola provincia. Conclusa questa fase di studio avremo tutti gli elementi per definire le linee guida del nostro lavoro e cominciare ad individuare i provvedimenti da proporre all’Aula. Ho detto da subito – ha concluso Pollini – che data la delicatezza dei temi trattati sarà necessaria la più ampia condivisione da parte di tutti i commissari e sono certa che il lavoro così ben impostato porterà a risultati importanti”.