Landini (Cgil): il taglio del cuneo non è strutturale

Bari, 24 gennaio 2019: XVIII Congresso della Cgil Nazionale Intervento di Maurizio Landini Simona Caleo/Cgil

Milano – “Nel Dl lavoro il taglio del cuneo non è una norma strutturale, questo impegno il Governo non l’ha preso”. A dirlo è il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando a Start su Sky TG24. “È sotto l’occhio di tutti che la misura dura 6 mesi a fronte di una inflazione a 2 cifre” quindi, ha detto Landini, “il taglio del cuneo non è sufficiente” rispetto al “potere di acquisto. Noi avevamo chiesto il fiscal drag”. “Se la gente percepisce poca influenza del sindacato percepisce la verità” perché il “Governo non ci ha coinvolto”. “Ed è proprio perché il governo non ci sta ascoltando che noi andiamo in piazza” ha detto Landini riguardo la tre giorni di manifestazioni iniziata sabato scorso. “Sabato a Bologna la piazza era strapiena. La gente si sta rompendo le scatole, è stanca perché non arriva a fine mese, è stanca di propaganda e di vedere Beautiful portato a Palazzo Chigi: ha bisogno di risposte. Intanto noi andiamo in piazza, vogliamo cambiare le politiche sbagliate, riaprire le trattative che non ci sono con il governo: se questo non succederà, non escludiamo alcuno strumento. Anche gli scioperi, generali o meno, non si minacciano, si utilizzano nel momento in cui è necessario per portare a casa dei risultati”. Lo rimarca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Start su Sky TG24, a proposito delle manifestazioni di sabato che dopo Bologna vedrà l’appuntamento a Milano il 13 maggio e a Napoli il 20 maggio.  Sulla presenza della segretaria del Pd, Elly Schlein in piazza, Landini rimarca che “le manifestazioni sindacali si rivolgono a tutti. A tutte le forze politiche, se ci sono e condividono le nostre posizioni e vengono, ci fa piacere ma questo non cambia la nostra autonomia. Noi vogliamo ottenere risultati, fare trattative e accordi, se ci riusciamo, con il governo. Il parlamento faccia la sua battaglia”. “Il Governo non rinnova i contratti nazionali nella Pa” e “non riduce la precarietà”. “I salari sono calati negli ultimi anni” ha ricordato Landini evidenziando che “il Governo non ha messo un euro nel Def per i pubblici dipendenti” e che “poi ci sono milioni di lavoratori che devono avere rinnovati i contratti da 6-7-8 mesi e il Governo non fa nulla”. “La maggioranza dei giovani è assunta con forme di lavoro precarie”. Riguardo le Partite Iva, Landini ha inoltre sottolineato: “Vogliamo dare diritti che non hanno”. Landini ha indicato che garanzie come “ferie, maternità, malattia” diventino diritti “per tutti”. Le Partite Iva, ha proseguito il leader della Cgil, sono prese in giro sul fatto che “hanno meno tasse” anzi “devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele anche perché la maggioranza di loro non prende 80mila euro l’anno”. “Bisogna dare diritti uguali per tutti e avere anche una struttura che pensi a ciò mentre il Governo sta facendo altro” e “quando liberalizzi tutto, invece di combattere i contratti pirata e convochi i sindacati che fanno contratti pirata” allora non si ferma la povertà e la precarietà, ha affermato inoltre Landini.