Confimi Industria su proposte Bruxelles IVA digitale: “Fatturazione Intra entro 2 giorni? No grazie”

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Confimi Industria su proposte Bruxelles IVA digitale:  “Fatturazione Intra entro 2 giorni? No grazie”

Roma – “L’attenzione che la Commissione Europea ha posto nell’armonizzazione dell’IVA comunitaria – da ultimo con le proposte  Iva per l’era digitale – è per noi imprenditori un segno di attenzione, va nell’ottica della semplificazione e del cronico problema delle frodi Iva e della concorrenza sleale che ne deriva” così Flavio Lorenzin, vicepresidente di Confimi Industria con delega alla semplificazione e al fisco commentando il pacchetto delle proposte di Bruxelles a valle della consultazione promossa dal Dipartimento politiche fiscale del MEF.   “Le modifiche proposte sono significative e nel complesso condivisibili” prosegue Lorenzin “ad eccezione di quella sui termini proposti per l’emissione delle fatture nelle operazioni tra soggetti dell’Unione” e, sottolinea il vicepresidente di Confimi, “i 2 giorni indicati infatti sono davvero pochi, senza contare l’ulteriore aggravio di voler eliminare la fatturazione mensile riepilogativa”.   Le perplessità della Confederazione dell’industria manifatturiera italiana riguarda infatti l’aumento vertiginoso di fatture che ne conseguirebbe – ingestibili per una pmi – anche in termini di gestione dei flussi di incasso e pagamento, errori e sanzioni per i ritardi. “L’auspicio – formalizzato da Confimi Industria nelle proprie note presentate al MEF – è che l’Italia, su questo punto, si opponga con fermezza”. A tal riguardo, prosegue Lorenzin, “Non ci convince neppure la proposta di introdurre l’obbligo della comunicazione digitale degli acquisti intracomunitari: in Italia già conosciamo l’estrema difficoltà a gestire l’esterometro acquisti entro il 15 del mese successivo, figuriamoci entro termini ulteriormente ridotti”. Sono sicuramente positive invece le disposizioni mirate al rafforzamento dello sportello unico (OSS), all’estensione obbligatoria, in tutti i paesi membri, dell’obbligo di accettazione delle fatture elettroniche strutturate, così come l’obbligo per gli Stati di estendere il reverse charge (art 194 della Direttiva) a tutte le operazioni con controparti non stabilite. Tradotto, quest’ultimo aspetto rappresenterà una significativa semplificazione in grado di ridurre – ai fini della fatturazione – gli obblighi di identificazione delle aziende in altri Paesi membri UE.   “Positiva anche la previsione di sostituire, a partire dal 2028, gli elenchi Intrastat con comunicazioni digitali che potranno essere assorbite dalla fatturazione elettronica”, fa presente Lorenzin, “sarebbe una razionalizzazione dei processi che noi di Confimi Industria proponiamo dal 2019”.