Landini (Cgil): no delega fiscale, settimana di 4 giorni, rinnovo contratti

Bari, 24 gennaio 2019: XVIII Congresso della Cgil Nazionale Intervento di Maurizio Landini Simona Caleo/Cgil

Landini (Cgil): no delega fiscale, settimana di 4 giorni, rinnovo contratti

Rimini – La settimana lavorativa di 4 giorni, e l’obbligo formativo (che deve diventare permanente) compreso nelle 36 ore, il rinnovo dei contratti pubblici e privati, i contratti nazionali validi erga omnes, il salario minimo e la lotta alla precarietà; e ancora, riunificazione del mondo del lavoro (“stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario”), democrazia e partecipazione dei lavoratori, la difesa della Costituzione ed il no al progetto di autonomia differenziata, “perché il Paese non ha bisogno di essere diviso ma di una maggiore unità”. E poi pollice verso contro il governo e la riforma del fisco che l’esecutivo sta per varare. Per due ragioni: perché i sindacati – come al solito – sono stati informati a giochi fatti e poi perché taglio delle aliquote Irpef e flat tax non fanno altro che favorire i redditi più alti. Mentre il sindacato continua a insistere col governo sul taglio del cuneo fiscale per aumentare il potere di acquisto di lavoratori e pensionati e per questo si prepara alla mobilitazione, senza escludere lo sciopero generale. E’ un nuovo modello sociale ed economico quello che il leader della Cgil Maurizio Landini propone dal palco del congresso nazionale che si apre oggi a Rimini all’insegna dello slogan “Il lavoro crea il futuro”, puntando a rimettere al centro le persone ed i loro diritti. In una fase di grandi transizioni, secondo Landini, è questa la strada che consente di dare un futuro al Paese sotto la spinta di una rinnovata unità sindacale. La sua relazione-fiume – scrive il quotidiano la Stampa – spazia dalla strage di Cutro (a cui il congresso dedica un minuto di silenzio, con tutti i delegati che in segno di lutto indossano una fascetta bianca) ai divari di genere, dalla riconferma dell’antifascismo come valore fondante del nostro Paese al no alla guerra, dal nuovo governo all’esigenza che il sindacato apra una nuova stagione di ascolto della società. “C’è una crisi democratica in Italia ed in Europa senza precedenti, c’è bisogno che il mondo del lavoro torni a essere al centro dell’azione sindacale e politica dei governi e dei parlamenti” sostiene il leader di Corso d’Italia. Questo, per il sindacato, vuol dire capacità di allargare la sua rappresentanza alle nuove generazioni, essere in grado di offrire la possibilità che tutte le persone che lavorano abbiano tutele e diritti che permettano di vivere dignitosamente. A prescindere dal rapporto di lavoro, dunque, la Cgil pone “con forza” la sua idea di Paese e società. ”Vogliamo una trasformazione del modello sociale ed economico – sostiene Landini – c’è troppa precarietà. Bisogna cambiare sia le leggi sbagliate di questi anni che affermare un ingresso al lavoro fondato sulla formazione e sulla stabilità”. La Cgil è contraria anche all’autonomia differenziata: “Siamo contrari all’idea di autonomia differenziata che sta venendo avanti, perché la riteniamo contro l’interesse del Paese, già troppo diviso e frantumato”. Quanto al fisco il sindacato punta ad una “vera, radicale riforma fiscale, per costruire un nuovo patto di cittadinanza basato sull’allargamento della base imponibile”, aggredendo per davvero gli oltre 100 miliardi di evasione per finanziare la sanità, la scuola e per rilanciare lo sviluppo del Paese. “Il governo ritiri la delega fiscale per avviare un confronto di merito con le organizzazioni sindacali sulle scelte perché non è più accettabile che le entrate fiscali si reggano di fatto sul lavoro dipendente e pensionati” chiede Landini, che poi rivolto a Sbarra e Bombardieri propone ai leader di Cisl e Uil di avviare “già nei prossimi giorni una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio aperte a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, alle pensionate e ai pensionati, ai giovani, ai cittadini, alle associazioni per discutere e sostenere le nostre proposte su fisco, sanità, previdenza, salario e rinnovo dei contratti, politiche industriali e ambientali, superamento precarietà, coinvolgendo le nostre Categorie e le nostre Strutture su un programma di iniziative necessarie senza escludere nessuno strumento. Ed al Governo sull’autonomia differenziata diciamogli insieme fermatevi, non procedete con il disegno di legge”. “Facciamolo insieme” propone il segretario Cgil.