Imprese: verso una transizione sostenibile

Imprese: verso una transizione sostenibile

Milano – Secondo una ricerca a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sono numerosi i punti di forza dell’economia di questo territorio: • Nelle province di Milano e Monza Brianza gli occupati sono oltre 2 milioni: l’86% trova impiego nei servizi, con un’elevata specializzazione in quelli avanzati, quali ICT, Finanza e Logistica, grazie anche alla presenza di importanti player sul territorio, nazionali e internazionali. La percentuale di occupati nelle grandi imprese (più di 250 addetti) è del 18% vs. 10% Italia, mentre le micro (1-9 addetti) e piccole (10-49) occupano il 60% degli addetti (vs. Italia 72%). Questo ha favorito, insieme al buon posizionamento in termini di digitalizzazione, e alla buona specializzazione nel settore dei servizi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, una maggiore diffusione dello smart working. Elevata diversificazione produttiva e buona capacità di inserirsi con successo in nuove nicchie di mercato e di specializzarsi in nuovi comparti, grazie alla ricchezza del know-how e delle competenze del tessuto produttivo locale. Negli ultimi anni sono emersi nuovi settori di specializzazione di successo come la cosmetica e gli integratori alimentari. Buona la propensione a brevettare (150,7 brevetti registrati all’EPO European Patent Office, per milione di abitanti vs 74,6 come media italiana) e a creare nuove imprese innovative, fonte di spillover tecnologici: a gennaio 2023 nelle province di Milano, Monza e della Brianza si contavano circa 2.975 start-up innovative, con la provincia di Milano che detiene il primo posto della classifica nazionale (con 2.820). Il green offre numerose opportunità di sviluppo, grazie anche a numerose innovazioni che si stanno affacciando sui mercati: il peso dei brevetti green sul totale delle invenzioni a livello mondiale è passato dal 6,2% nel periodo 1993-2000 al 10% negli anni più recenti (2009-16). Sul fronte poi delle tecnologie rinnovabili l’Italia è il sesto produttore mondiale. Tra le imprese distrettuali italiane la quota di brevetti green sul totale è salita al 6,3% negli anni più recenti (2014-2018), una quota più che doppia rispetto ai primi anni Duemila. Spicca tra tutti il distretto della Metalmeccanica strumentale di Milano e Monza, si colloca al primo posto tra quelli monitorati da Intesa Sanpaolo per numero di brevetti green (rappresenta il 26% del totale distrettuale). Essere green ha impatti positivi sui conti economico-reddituali: le imprese manifatturiere di questo territorio, che detengono certificazioni ambientali, nell’ultimo triennio (2019-2021) hanno registrano risultati, in termini di EBITDA Margin, superiori a quelle che non ne hanno. Le imprese di questo territorio presentano inoltre un’elevata sensibilità verso i temi ambientali: il 65% delle imprese con 3 e più addetti ha intrapreso almeno un’azione finalizzata a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. È però ancora bassa la quota di imprese che utilizza materie prime seconde (12%), riutilizza o ricicla le acque di scarico (3%) o con impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (4%). Ci sono ampi margini di miglioramento anche in termini di inclusione sociale e governance: le imprese più attive su questi fronti sono anche quelle con maggiori prospettive di crescita. Una più elevata diffusione di queste strategie passa necessariamente attraverso un rilancio degli investimenti (soprattutto in tecnologia) che, in prospettiva, possono essere sostenuti dalla spinta del PNRR, i cui risvolti sono però ancora poco conosciuti soprattutto dalle imprese più piccole.  (www.imprese-lavoro.com)