Oliviero (Cgil Milano), 8 marzo, lavoro: donne in difficoltà dopo il Covid e salari troppo bassi

Oliviero (Cgil Milano), 8 marzo, lavoro: donne in difficoltà dopo il Covid e salari troppo bassi

 

Milano – In vista dell’8 marzo, giornata dedicata alle donne, la Cgil di Milano fa il punto sullo stato del lavoro al femminile. Melissa Oliviero, della segreteria della Camera del Lavoro spiega: “Prima del Covid, fino al 2019, la forbice del tasso di occupazione maschie e femminile (era ridotto), solo +3% a favore degli uomini, in pratica si stavano avvicinando i due valori. Prima di quella stagione, mentre il tasso maschile si era stabilizzato, quello femminile stava crescendo. Ed era una richiesta anche qualificata, non solo nei servizi, destinata a riconoscere nelle donne anche una maggiore flessibilità. Dopo il Covid si è arrivati a – 3% quindi la forbice è tornata ad allargarsi. Dunque le donne hanno trovato più difficoltà a recuperare i livelli pre Covid. Ora – spiega la sindacalista – negli ultimi due anni abbiamo riscontrato all’opposto che forbice si sta allargando di nuovo. E abbiamo visto che c’è stato anche un cambiamento della domanda di lavoro rivolta alle donne: stanno crescendo le “avviate” delle medie professionalità e invece calano quelle delle alte professionalità. Un dato preoccupante che potrebbe allargarsi e generalizzarsi. Più in generale la qualità del lavoro delle donne non migliora: 34% lavora part time, inoltre persiste la differenza salariale: 2/3 delle dipendenti guadagnano meno di 1.500 euro al mese. Il reddito medio delle donne è di 26mila euro, mentre quello degli uomini 44mila. Questo genera ricadute negative sia sull’oggi che sulle pensioni di domani. Più in generale, fatto 100 il numero dei dipendenti, le donne sono il 43% ma le donne dirigenti solo il 21% e i quadri 33%, anche se il livello di scolarizzazione è superiore (18% rispetto al 14%) tra le donne”, conclude Oliviero.