La Cgil alla manifestazione di Milano contro le politiche del governo sui migranti

La Cgil alla manifestazione di Milano contro le politiche del governo sui migranti

Milano – In migliaia hanno partecipato alla manifestazione contro le politiche del governo sui migranti, per ricordare le vittime di Cutro. A organizzare la manifestazione – partita da piazza Oberdan – le ong Mediterranea saving humans, Medici senza frontiere, ResQ, Emergency volontari Milano, Iuventa Crew, Sea Watch e Open Arms, con la collaborazione della Cgil, dell’Anpi e di molte associazioni. “Le vittime del naufragio di Cutro, come le 26.000 persone che dal 2014 hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo – ha ricordato la Cgil di Milano – sono morte per la speranza di vivere. Questi numeri sono una insopportabile vergogna. Sono il fallimento delle nostre democrazie, che si avvolgono di fili spinati, spacciati per strumenti di protezione ai tanti che il nostro modello sociale ogni giorno tradisce. Sono l’ipocrisia degli accordi con Paesi autoritari dove le persone vengono trattate in modo disumano, dove i lager sono gestiti da bande di criminali, dove i respingimenti alle frontiere sono praticati con metodi da caccia all’uomo. Sono il risultato dell’accanimento contro le organizzazioni non governative che con il sostegno della società civile si attivano per salvare dalla morte chi prende la via del mare o delle rotte di terra. Queste politiche non hanno nessuna efficacia di fronte ai grandi processi migratori che attraversano il mondo e che solo in minima parte sono dirette in Europa. Ciò non di meno queste politiche alimentano il mercato dei viaggi che mettono a rischio la vita di chi parte. Questa è la responsabilità storica di ciò che l’Europa chiama protezione dei confini esterni. La Cgil sta con chi combatte la violenza di queste politiche, ogni giorno e per tutto il tempo che servirà per cambiarle”. “Sentivamo il bisogno, come Ong impegnate in mare, di manifestare in piazza il dissenso verso le politiche che ha questo governo nei confronti delle operazioni di salvataggio delle Ong”, ha detto il volontario di Emergency, Massimo Malari dal palco, spiegando che “il governo sta attuando una politica per cui svuota il Mediterraneo delle navi che fanno salvataggio con l’effetto di aumentare i disagi dei naufraghi, di aumentare le spese di gestione delle navi e soprattutto impedendo allontanando gli occhi che possono testimoniare cosa sta avvenendo”.