Pagano (Cgil), le emergenze lombarde: sanità, lavoro e sicurezza

Milano – La Cgil regionale ha aperto oggi i lavori del suo XIII Congresso, ad Assago, che dureranno tre giorni. Al Congresso partecipano 600 delegati in rappresentanza di oltre 800mila iscritti. Il segretario della Cgil Lombardia, Alessandro Pagano, aprendo i lavori, tra l’altro ha detto: “Il lavoro crea futuro” (lo slogan dell’incontro) è un’affermazione impegnativa che va ben compresa per la sua forza ideale e, soprattutto, per ciò che può significare per le persone che vivono il contesto attuale”. Sul conflitto Russia-Ucraina il segretario ha ricordato che “Morte e distruzione, in un contesto generale di esaltazione dell’azione militare, in cui l’appello al cessate il fuoco e all’avvio di negoziati, al quale si è giustamente unita anche la voce della nostra organizzazione, è insopportabilmente ignorato”. Entrando poi nel vivo delle scelte del governo Meloni, Pagano ha detto: “Ancora una volta una destra che divide, che mette i più deboli gli uni contro gli altri, che punta sull’aumento delle disuguaglianze come opportunità di sviluppo invece di contrastarle, che marginalizza il lavoro e chi lo effettua, che aumenta la precarietà, che progetta riforme costituzionali divisive e autoritarie, a partire dal Presidenzialismo e che, come Cgil, respingiamo.” Per concludere “dico solo che dobbiamo rapidamente decidere, possibilmente in maniera unitaria, le iniziative di mobilitazione contro le politiche di questo Governo, in continuità con le precedenti, finalizzandole ad una trattativa con il Governo sulle nostre proposte e assumendo un atteggiamento ed una strategia più decisamente vertenziale”. Poi, il segretario della Cgil ha affrontato i problemi della Regione, stigmatizzando la fase pandemica: “l’impatto del Covid in Lombardia è stato tra i più drammatici d’Europa”, poi la disanima dei problemi legati al lavoro: “In vent’anni la Lombardia ha peggiorato le proprie capacità di sviluppo rispetto alle regioni europee con cui si confronta”, elencando poi: “le difficoltà nel soddisfare la domanda di beni e servizi”, “dipendenza tecnologica dalle importazioni”, “depotenziamento della pubblica amministrazione”, più precarietà e povertà del lavoro, “abbassamento della capacità di redistribuzione della ricchezza a favore del lavoro”. “La retorica sull’eccellenza lombarda ha coperto l’incapacità dei governi di centrodestra al potere dal 1995, di usare risorse e politiche pubbliche per affrontare i problemi strutturali che si sono cronicizzati”. Sull’emergenza sanità il segretario della Cgil ha rilanciato: “E’ necessaria una radicale riforma che dia impulso alla medicina territoriale, come del resto previsto dal Pnrr, come risposta pubblica ai bisogni di salute dei cittadini lombardi”. Un capitolo a sé Pagano l’ha dedicato alla tragica carenza della sicurezza sul lavoro: “116.174 è la media degli infortuni denunciati in 5 anni, 212 la media di quelli mortali, con un picco di 332 nel 2020”. “Per far fronte a questi eventi dobbiamo continuare a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro come uno dei fattori trainanti, innalzando il grado delle tutele”. Sotto accusa il sistema di appalti e subappalti che produce insicurezza e lavoro nero. Poi una riflessione sulla formazione: “La ex alternanza scuola-lavoro, oggi PCTO non può essere imposta come attività obbligatoria, ma deve rientrare nelle progettazioni didattiche delle singole scuole”. “Ma nel contempo è necessario “un ampio investimento sul nostro sistema di istruzione e formazione che rappresenta non solo la leva principale per perseguire la coesione sociale, il principio di eguaglianza e pari dignità, ma soprattutto il presupposto di libertà e partecipazione democratica proprio a partire dal lavoro”. Pagano ha concluso con un appello all’impegno comune. Segue il dibattito e domani la parola al segretario generale Maurizio Landini.