Settimana lavorativa di 4 giorni: consenso alla proposta di Landini (Cgil)

Bari, 24 gennaio 2019: XVIII Congresso della Cgil Nazionale Intervento di Maurizio Landini Simona Caleo/Cgil

Torino – Introdurre anche in Italia la mini settimana lavorativa di quattro giorni. È la proposta lanciata ieri in una intervista a La Stampa da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. La misura costituirebbe una piccola rivoluzione per il nostro Paese e si trasformerebbe in un grande passo in avanti nella vita di molti lavoratori. In molti Paesi i quattro giorni di lavoro a settimana, senza rinunce in busta paga e con lo stesso livello di produttività (se non addirittura aumentata), è già una realtà. Secondo Forbes, per esempio a sei mesi dall’inizio della sperimentazione nel Regno Unito, la produttività è migliorata per quasi la metà delle aziende. A spingere su questo tipo di decisione è stata la pandemia così come l’esperienza del lavoro da casa. A prediligere la mini-settimana lavorativa sono soprattutto i giovani. I benefici legati a questo tipo di scelta sono già stati misurati. Secondo un rapporto diffuso a novembre dal Boston College, oltre all’incremento della produttività, emerge anche un miglioramento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata e una forte riduzione dello stress. Inoltre, le aziende che hanno concesso ai dipendenti un giorno libero a settimana hanno anche registrato un fatturato più alto, minor assenteismo e meno dimissioni. A guardare in questa direzione in Europa sono soprattutto i Paesi nordici, l’Islanda, il Belgio, la Spagna e il Regno Unito. L’Italia invece resta fanalino di coda d’altronde il nostro è tra i Paesi europei quello dove, in media, si lavorano più ore alla settimana. Ma tra le aziende non mancano le eccezioni come Intesa Sanpaolo che ha proposto ai dipendenti di lavorare quattro giorni a settimana aumentando a nove le ore giornaliere su base volontaria, a parità di retribuzione, senza obbligo di giorno fisso.