Bonomi (Confindustria): servono contratti legati a risultati
Roma – Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in un’intervista al Messaggero ha parlato, tra l’altro, dei nuovi contratti di lavoro. “Nell’anno che sta per finire siamo andati meglio del previsto, credo che nessuno si aspettasse dalle imprese questo tipo di performance, ed è un risultato di cui sono particolarmente orgoglioso essendo il rappresentante del sistema industriale italiano”. “Non possiamo pensare – sottolinea – di essere invincibili. E non continueremo a ottenere performance superiori a quelle dei nostri partner francesi e tedeschi, come avvenuto nel 2022, se non sosterremo gli investimenti”. Sul fronte del lavoro il presidente degli industriali rileva: “Chiedevamo un intervento robusto. Ma in realtà noi abbiamo posto il tema di una riforma organica del lavoro. Alla fine, le risorse per un intervento choc non si sono trovate, e non si è ancora aperto un confronto essenziale per una riforma generale che abbia come obiettivo una maggiore occupabilità”. “Il lavoro non è più il vecchio scambio fordista tra orario e salario. E’ un’attività che va misurata sul risultato, a prescindere dal luogo in cui lo si presta e dall’orario. Il contratto nazionale di lavoro resta un presidio virtuoso per i minimi salariali e i diritti del lavoratore. Ma i nuovi profili tecnici del lavoro oggi non si trovano nelle vecchie tabelle d’inquadramento nazionale di ogni settore, cambiano da impresa a impresa”. A tal proposito secondo Bonomi “serve un balzo in avanti della diffusione dei contratti integrativi aziendali: è lì che si decide la retribuzione ottimale per qualifiche, la metrica della produttività premiata, il welfare aziendale”.