Verso la Manovra del governo

Verso la Manovra del governo

Roma – Taglio del cuneo fiscale fino a tre punti per i redditi bassi, superamento della legge Fornero tramite la soluzione ‘ponte’  dei 41 anni di contributi e 62 anni di età, stretta sul reddito di cittadinanza. Sono i tre punti fermi della manovra che sarà varata  in serata dal Consiglio dei ministri. “Peserà” circa 32 miliardi, due terzi dei quali destinati all’emergenza energia, mentre per tutte le altre misure è complicato e frenetico il lavoro per trovare le coperture finanziarie. “Ogni misura che si inserisce deve avere copertura del Mef, la situazione è molto complicata”, ha ammesso il sottosegretario alla Presidenza, Giovanbattista Fazzolari. Tra le misure in bilico l’ipotesi di azzerare o ridurre l’Iva su pane, pasta e latte (costerebbe quasi mezzo miliardo), mentre sulla “stretta” al Reddito di cittadinanza (che libererebbe risorse per 1,5-2 miliardi) il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha specificato che l’aiuto resterà per i più poveri, avviando invece una lotta ai furbetti del reddito. Per il resto, non sarà a vita e l’idea è di toglierlo agli occupabili con una fase transitoria di sei mesi e con una possibile riduzione dell’assegno. Oltre al pacchetto dedicato all’energia (che conterrà quasi sicuramente sconto benzina e crediti di imposta rafforzati per le imprese), per il cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di due punti introdotto dal governo Draghi per i redditi fino a 35mila euro, mentre il taglio sarà aumentato fino a tre punti per le fasce più fragili, con reddito inferiore a 20mila euro. Resta però da capire chi ne beneficerà, o quale sarà la proporzione del beneficio, tra imprese e lavoratori. Quanto poi ai provvedimenti fiscali, per la flat tax sembra confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva, mentre la ‘tregua fiscale’ prevederebbe solo l’azzeramento delle cartelle sotto i mille euro senza scudo fiscale per i capitali all’estero. Per le famiglie si pensa a incrementare l’assegno unico e a un intervento sui congedi parentali e sicura, infine, è la rimodulazione degli extraprofitti: l’idea è di basare il calcolo sugli utili e di alzare la tassa dal 25% al il 30-33%.