Taxi. “Non servono nuove licenze ma una città meno congestionata e meglio organizzata”

Oggi l’Assessora comunale alla Mobilità Arianna Censi, dopo mesi di silenzio e di mancati incontri con la categoria, ha esternato a margine di un evento in merito al possibile aumento di licenze taxi sul territorio Milanese, dichiarando che serve un servizio “all’altezza della città”.

Le Associazioni di rappresentanza del settore Taxi e i Radiotaxi firmatari della presente nota, ricordano a questa Amministrazione:

1. Che il calendario fieristico quest’anno ha subito una radicale modifica, spostando buona parte degli eventi nella seconda metà dell’anno.

2. Che la stessa scelta è stata fatta per i congressi in programma al MI.CO. e che tali modifiche hanno prodotto un congestionamento e sovrapposizione di manifestazioni.

3. Che da una verifica sulle condizioni del traffico pubblicata di recente dal Comune di Milano a cura di AMAT, si è riscontrato un aumento di circa il 15% del traffico privato soprattutto nelle ore di punta del mattino e della sera a causa di una serie di fattori, tra cui la permanenza di cantieri importanti in città, la modifica sostanziale dell’ampiezza delle carreggiate di alcune vie di scorrimento, l’evidente maggior utilizzo dell’uso delle auto private dovuto anche alla paura della diffusione della pandemia da COVID.

4. Che, nonostante le reiterate richieste, la metropolitana rimane chiusa durante la notte creando un picco nella domanda del servizio taxi nelle notti tra Venerdì e Sabato e tra Sabato e Domenica.

5. Che anche il servizio pubblico di superficie nelle giornate di sabato e domenica subisce un rallentamento delle presenze di vetture.

6. Che le previsioni degli economisti e della politica ci indicano un 2023 molto complicato con una possibile recessione causata  dalle conseguenze del conflitto Ucraina/Russia, recessione che porterà inevitabili ripercussioni in campo energetico.

7. Che anche gli attuali indici del virus COVID 19 ci fanno purtroppo prevedere un inverno con possibili rialzi della diffusione del virus.
Le  valutazioni sopra descritte devono essere il punto di partenza per un confronto serio e costruttivo finalizzato a rendere più ricettiva la città di Milano, senza addossare a mezzo stampa le responsabilità ad altri per i propri evidenti errori di programmazione .