Sicurezza dei lavoratori, domani sciopero del trasporto pubblico

Milano – Domani in tutta Italia si ferma il Trasporto Pubblico Locale per tornare a lanciare un grido di allarme contro le aggressioni, le minacce, le intimidazioni e gli insulti quotidiani subiti dalle lavoratrici e i lavoratori del settore. La situazione è da tempo insostenibile e tuttavia non si sono ancora trovate contromisure efficaci. In questo scenario le ferite che le lavoratrici e i lavoratori si portano addosso non sono solo quelle, gravissime, fisiche, ma anche quelle morali, psicologiche, nello spirito di chi quotidianamente si reca sul proprio posto di lavoro e sa che dovrà subire ogni tipo di angheria. E sa anche che se dovesse reagire sarebbe lui a rischiare il posto di lavoro più di quanto egli non rischi di trovarsi il giorno dopo di nuovo faccia a faccia con il proprio aggressore. Di fronte a ciò non può esserci rassegnazione. Serve una reazione immediata, una forte sinergia tra proprietà, management aziendale, forze dell’ordine e istituzioni. Non è più rinviabile un intreccio di iniziative ad ampio raggio che tocchino sia l’aspetto educativo/civile/culturale, con una campagna pedagofica diffusa, che quello pratico, attraverso l’incremento del personale delle aziende di TPL preposto ai punti di presidio e degli agenti delle forze dell’ordine, con particolare riferimento alle zone statisticamente più esposte. Questi sono i punti principali al centro del dibattito che da mesi FILT-CGIL FIT-CISL UIL-Trasporti intrattengono con le amministrazioni locali, le Prefetture e le Aziende di TPL ma che, a tutto oggi, non è riuscito ad essere incisivo sul problema. Angelo Piccirillo Segretario Filt Cgil Milano: “Noi sosteniamo che questo non può essere un tema sul quale si discute in eterno ma non si decide mai. Pertanto, nonostante il senso di responsabilità e il parsimonioso ricorso allo strumento dello sciopero in un settore delicato e che coinvolge milioni di pendolari come quello del TPL, FILT-CGIL FIT-CISL e UIL-Trasporti non hanno avuto altra scelta che proclamare lo sciopero per la sicurezza, nel pieno rispetto della normativa vigente”.