Roma, 20 luglio 2022 – “Ci siamo fortemente impegnati, assieme alle istituzioni preposte e al Ministero della Salute per riscrivere alcune parti dei Lea – livelli essenziali di assistenza – e del collegato nomenclatore tariffario per permettere ai pazienti di ritrovare percorsi e strumenti adeguati e innovativi per fronteggiare le differenti patologie. Lavoro che rischia di essere cestinato qualora ancora una volta cambiassero gli interlocutori” così Massimo Pulin presidente di Confimi Industria Sanità commentando la crisi politica e la discussione di questi giorni.
“Si tratta di protocolli fermi da più di vent’anni e che ancora una volta rischiano di non vedere la luce” sottolinea Pulin.
“Il sistema sanitario è supportato da numerose aziende private fornitrici di ausili, protesi, dispositivi medici oggi messe a dura prova perché contrattualizzate con tariffe non più competitive e ingolfate da una frenante burocrazia” ricorda il presidente di Confimi Sanità richiamando l’attenzione su di un tema, come quello sociosanitario, che data la sua trasversalità riguarda uno strategico interesse nazionale.
“Auspichiamo che al netto della discussione politica l’iter di approvazione dei nuovi Lea e la revisione del nomenclatore tariffario vada avanti, perché ad essere a rischio è la catena di fornitura sanitaria e quindi il benessere dei cittadini pazienti” chiosa Pulin.