Lavoro, Sbarra alla tavola Rotonda della Filca Cisl: “La sicurezza è una grande emergenza nazionale”

Lavoro, Sbarra alla tavola Rotonda della Filca Cisl: “La sicurezza è una grande emergenza nazionale”

Milano – “La sicurezza è una grande emergenza nazionale. Ha ragione il Presidente Mattarella: serve un patto istituzionale con l’obiettivo di zero morti sul lavoro. È un tema che bisogna affrontare con responsabilità, coesione ed unità”. Così il segretario generale della Cisl,  Luigi Sbarra a margine della Tavola Rotonda “Sicurezza e Legalità nelle costruzioni” (VIDEO) svoltasi nell’ambito del  Congresso della Filca Cisl in corso a Bergamo. “Per tutelare i lavoratori bisogna rafforzare le misure di controllo e le ispezioni nei luoghi di lavoro, investire su prevenzione, formazione, informazione. Ed è la ragione – ha spiegato il leader della Cisl – per la quale stiamo sollecitando il Governo, le istituzioni nazionali e regionali  a rafforzare i controlli, con l’assunzione di nuovi ispettori, di medici del lavoro. Bisogna applicare in maniera rigorosa la legislazione  su salute e sicurezza, incrociare le banche dati, rispondere – ha ribadito – al grande monito del Presidente Mattarella quando ci richiama ad un grande Patto istituzionale per mettere al centro il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro”. E ribadisce: “occorre fare tanto investimento su prevenzione, formazione, informazione. Le aziende devono convincersi che la sicurezza non è un costo ma un grande investimento per la qualità del lavoro, la stabilità del  lavoro ed anche per alzare gli indici reputazionali  delle stesse aziende. Chi investe in sicurezza investe  sull’innovazione, sulla produttività, sulla competitività“.  “Nel 2006 avevamo la legislazione più avanzata in Europa in tema di sicurezza ma c’è stata poca attuazione e tanta distrazione. – ha ricordato poi nel suo intervento alla Tavola Rotonda cui hanno partecipato il ministro Andrea Orlando, il sottosegretario Giancarlo Cancelleri, Bruno Giordano (INL) Caterina Chinnici (magistrata) e moderata da Elvira Conca dell’Eco di Bergamo. “Serve un’azione combinata che rafforzi tutto questo – ha aggiunto. Bene il potenziamento e il reclutamento di ispettori e medici del lavoro ma dico al governo e chiedo al direttore dell’Inl, Bruno Giordano: accelerate le procedure di reclutamento perché di numeri si parla da anni ma le procedure sono sempre state rallentate dalla inconsistenza delle risorse finanziarie e da eccessive procedure burocratiche. L’obiettivo è zero morti sul lavoro”, ha ribadito ricordando il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  Sì è poi soffermato  sul tema del mercato del lavoro sottolineando la necessità di “valorizzare e rafforzare la contrattazione e la bilateralità, principio che dobbiamo salvaguardare contro i tentativi di indebolirla attraverso la legge. Più che di salari minimi sono interessato a discutere di salari massimi. Dobbiamo sollecitare un confronto con il Governo e le associazioni datoriali” ha aggiunto facendo poi riferimento al modello spagnolo del quale “apprezziamo il metodo, che è quello trilaterale di dialogo e confronto tra Governo, associazioni datoriali e sindacali. Dobbiamo però stare molto attenti sulle priorità perché abbiamo condizioni molto diverse. In Spagna – spiega – c’è per esempio un’altissima percentuale di lavoro a tempo determinato, cosa che non c’è in Italia. Va detto inoltre  che l’incertezza economica e produttiva porta molte imprese ad avviare percorsi a tempo determinato prima di stabilizzare il lavoratore”.  Per il leader della Cisl  “la flessibilità quando è contrattata, negoziata e concertata allontana il rischio della precarietà” e i contratti a termine e di somministrazione “assicurano buone tutele e buoni diritti ai lavoratori e alle lavoratrici. La precarietà va ricercata altrove – ha osservato – e penso agli stage, ai tirocini extracurricolari, alle false partite Iva e alle cooperative spurie. Ecco perché dobbiamo alzare il confronto, sostenendo per esempio che vanno incentivati i contratti a tempo indeterminato e va alzato il costo del tempo determinato. Meno durata c’è – ha concluso – più deve costare il lavoro a tempo determinato“.