Lombardia: Fontana, serve riforma legge professionismo sport

Milano – “In attesa che venga varata la riforma della legge nazionale sul professionismo sportivo e l’introduzione in Costituzione del valore educativo e sociale dello sport, quello che può fare Regione Lombardia, che condivide con lo Stato la titolarità della potestà legislativa in materia sportiva, è agevolare e favorire le diverse discipline e forme di sport, consentendo alle Associazione sportive di operare e alle famiglie di usufruire dello splendido patrimonio di crescita che l’attività sportiva costituisce per i propri figli”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, questa mattina, a Palazzo Lombardia, nel suo saluto al convegno, organizzato da Panathlon International, sulla riforma della legge 91 del 1981, che disciplina il lavoro sportivo professionistico.

“Ecco allora – ha spiegato il presidente – la misura principale ideata interamente da Regione Lombardia: la Dote Sport. Un rimborso in denaro – integrale o parziale – delle spese sostenute dalle famiglie nell’anno sportivo per l’attività dei propri figli minori, il cui valore può variare da un minimo di 50 euro a un massimo di 200 euro. Uno strumento che contiamo di confermare ogni anno”.

Il Governatore ha poi elencato le altre iniziative messe in campo da Regione sempre per promuovere lo sport come stile di vita e valore educativo: “L’accordo di collaborazione fra Regione Lombardia e il Comitato Italiano Paralimpico Lombardia (CIP), per la realizzazione di un progetto di avviamento allo sport e promozione della pratica sportiva delle persone con disabilità; una nuova misura di sostegno dell’attività ordinaria di Comitati/Delegazioni Regionali e Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche, nel periodo post emergenza COVID 19, per il rilancio del sistema sportivo e la diffusione dello sport per tutti; il bando ‘Sport outdoor’ nel 2021, investendo per la creazione di aree attrezzate per lo skyfitness e la creazione di playground nei comuni lombardi, coprendo quasi 300 Amministrazioni Comunali; le numerose misure annuali per la realizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi, riconducibili a tutte le discipline olimpiche e paralimpiche e alle discipline sportive associate”.

“Crediamo così tanto nello sport – ha proseguito il presidente – che abbiamo de facto garantito la possibilità di realizzare qui i prossimi Giochi Olimpici Invernali (2026) fornendo milioni di garanzie. Occasione che se avessimo aspettato lo Stato sarebbe andata persa”

“Parlando di professionismo, invece – ha concluso il presidente – credo sia necessaria la costruzione di una cultura sportiva nel nostro paese: in altri Paesi del mondo lo sport è una carta di valore per accedere alle migliori Università e addirittura per vedersi riconosciute le spese di studio. In Italia invece troppo spesso occorre scegliere tra la carriera sportiva e quella lavorativa. Ma la differenza sostanziale tra i due percorsi non esiste: lo sport può essere un lavoro, può essere una scelta di vita”.