Tatone (Confimi Alimentare): produrre in perdita o carrello della spesa insostenibile
Roma – “I continui aumenti delle materie prime si stanno trasformando in un carrello della spesa più caro e sarà sempre peggio”. A esprimere preoccupazione è Alessandro Tatone, presidente di Confimi Alimentare che sottolinea “dopo essere stati travolti dal pauroso aumento delle materie prime e di quello di plastica, carta e vetro ci troviamo praticamente inermi a subire quello pieno dell’energia del +400%”. Le piccole e medie imprese del settore agroalimentare non sanno più come fronteggiare il crescente aumento dei costi produttivi, costi di cui spesso sono costretti a farsi carico per rispettare le leggi di mercato spiega Tatone. “Gli accordi con la GDO sono per lo più annuali, ma in meno di sei mesi è tutto cambiato” sottolinea il numero uno di Confimi Alimentare e la situazione si è fatta drammatica. “Il made in Italy agroalimentare ha un costo, si chiama qualità e va tutelata” ribadisce il presidente di Confimi Alimentare “è necessario intervenire tempestivamente su tutta la filiera o rischiamo di perdere numerose imprese, per chiusura o delocalizzazione, con l’immenso costo sociale che ne deriverà”. L’impatto economico ci sarà comunque, avverte infine Tatone “l’ondata inflattiva potrebbe essere solo all’inizio e dopo due anni di sforzi enormi per superare la pandemia il rischio sarebbe non riuscire a superare questo nuovo ostacolo”.