Governo: obbligo vaccinale per gli over 50

Governo: obbligo vaccinale per gli over 50

Roma – Obbligo di vaccino per chi ha più di 50 anni. Passa in consiglio dei ministri la proposta centrale di Mario Draghi, avanzata dal premier già nella cabina di regia del pomeriggio. L’idea nasce dalle classi di età più ricorrenti nelle ospedalizzazioni: non è un compromesso politico. La misura, oltre a riguardare gli over 50, estende l’obbligo di Super Green pass per alcune categorie di attività. Per «tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale» anti Covid si applica a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri, che «abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età», si legge nel testo del dl arrivato in Consiglio di ministri. L’obbligo vale «fino al 15 giugno», ma la data sarebbe in discussione. Sono esentati i casi di «accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore». A partire dal 15 febbraio, i lavoratori pubblici e privati, compresi i lavoratori in ambito giudiziario e i magistrati, che hanno compiuto 50 anni per andare al lavoro dovranno esibire il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo ha, è assente ingiustificato e perde tutta la retribuzione. Tutte le imprese potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde Covid. Viene cioè estesa la misura inizialmente prevista per le Pmi fino a 15 dipendenti. La sostituzione rimane di 10 giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso» (su questo, «formuleremo una proposta per consentire l’anticipo del Tfr a chi è rimasto senza stipendio perché sospeso dal lavoro per permettere il sostegno delle famiglie altrimenti prive di reddito. Nelle scuole elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Dad. Alle scuole superiori e alle medie la Dad scatterebbe solo al quarto caso in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e comunque monitorati (Dad per i non vaccinati). Anche alle superiori, con fino a due casi è prevista autosorveglianza per tutti e utilizzo Ffp2. E’ questa la proposta del governo sulle misure per le quarantene, in vista del ritorno in classe a gennaio.