Strage Torino: Sbarra (Cisl), rafforzare misure governo, servono scelte repressive

Strage Torino: Sbarra (Cisl), rafforzare misure governo, servono scelte repressive

Milano – “Gli incidenti e le morti sul lavoro restano l’emergenza più grande: continuiamo ad assistere ad una strage indegna di un Paese civile. È inaccettabile perdere la vita per la mancata applicazione delle misure di sicurezza e dei contratti”, sottolinea oggi in un’intervista a ‘La Stampa’ il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Per fermare questa lunga scia di sangue bisogna rafforzare le misure di contrasto, già deliberate dal Governo, servono misure repressive, più controlli, più medici del lavoro. E le imprese non possono considerare la sicurezza soltanto un costo”, aggiunge. Per Sbarra, “è evidente che c’è un problema di controlli e di ispezioni che non sono oggi sufficienti a garantire la sicurezza nei cantieri, tanto più in una situazione di forte ripresa del settore dell’edilizia. Molte imprese utilizzano in maniera discutibile, a volte selvaggia, il sub appalto e spesso chi subentra applica la logica del massimo ribasso a discapito della sicurezza, della prevenzione, del rispetto dei contratti. È un sistema che va cambiato profondamente. Anche per questo chiediamo la patente a punti e un’azione di prevenzione concreta a cominciare dai luoghi di lavoro più a rischio”. Sbarra prosegue: “Noi abbiamo giudicato solo un primo passo i provvedimenti adottati del Governo che ora dovranno essere applicati. Occorre assumere più ispettori e medici del lavoro per rafforzare le verifiche, la piena applicazione della normativa sulla sicurezza. Poi è necessario un forte investimento sulla formazione, a cominciare dalle scuole e più prevenzione, per far crescere la cultura della sicurezza che è anche cultura della legalità. Scontiamo su questo un abissale ritardo. Sbarra dice ancora: “Bisognerebbe convincere le imprese inadempienti che la sicurezza non può essere considerata un costo ma un grande investimento sulla qualità e stabilità del lavoro, anche per migliorare gli indici reputazionali delle stesse imprese. Bisogna diffondere, attraverso una grande alleanza tra istituzioni, parti sociali, scuola, enti bilaterali ed anche i mezzi di informazione una vera educazione civica alla sicurezza nei luoghi di lavoro”. Parla poi anche delle divisioni sindacali con Cgil e Uil: “Le proposte comuni su salute e sicurezza e la piattaforma unitaria restano riferimenti importanti. Ma alla luce della lacerazione di questi giorni bisogna fare chiarezza su obiettivi, sui contenuti e soprattutto sul modello sindacale che serve al Paese. Per noi la via è quella dell’autonomia, del pragmatismo, del riformismo vero, della partecipazione e non di un conflitto sterile che rischia di isolare il mondo del lavoro e logorare la rappresentanza sociale”.