Genovesi (Fillea Cgil): edili, sicurezza, giustizia, pensioni

Genovesi (Fillea Cgil): edili, sicurezza, giustizia, pensioni

Roma – “Noi edili primi in piazza per avere sicurezza, giustizia e pensioni”: questo il titolo dell’intervista al segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi pubblicata oggi sul Manifesto: “Forti della nostra unità come sindacato delle costruzioni, sin dall’inizio avevamo lanciato la manifestazione del 13 novembre su parole d’ordine fortemente intrecciate alla vertenza generale delle confederazioni: sicurezza, qualificazione delle imprese, riforma delle pensioni. E siamo orgogliosi di avere con noi i tre segretari generali”. Per l’esponente sindacale il decreto emanato dal governo in tema di sicurezza sul lavoro “va nella direzione giusta, ma vi sono svarioni da correggere e interventi che mancano. Bene la stretta sul lavoro nero, sul fermo azienda da subito in caso di violazioni accertate, sul ruolo dell’Ispettorato nazionale del lavoro e sulla banca dati unica. Ma occorre estendere l’obbligo di sospensione dell’azienda e reintrodurre l’amianto”. Genovesi chiede soprattutto, ora che ci sarà la banca dati unica, l’attuazione della “patente a punti per qualificare le imprese e premiare quelle serie”, oltre all’introduzione nel codice “dell’aggravante di infortunio mortale sul lavoro. Senza una specifica aggravante gli infortuni mortali saranno sempre trattati come colposi (invece c’è spesso dolo) e sarà difficile chiedere il sequestro del patrimonio”. Riguardo le pensioni, il segretario generale Fillea evidenzia che “gli edili sono purtroppo i primi per malattie professionali, incidenti, usura, quindi sono i primi che la riforma Fornero condanna, trattandoli alla stregua di un professore universitario. Inoltre la carriera edile è per definizione discontinua”. Per questo motivo i sindacati di categoria chiedono “i 30 anni di contributi e il governo sbaglia a non averlo riconosciuto. Su questo continueremo battaglia e pressioni sul Parlamento”. Genovesi interviene anche sulla stretta sull’accesso al superbonus del 110%. “Se la stretta vuol dire un prezziario generale per evitare speculazioni sui materiali e soprattutto riconoscere i bonus solo a imprese qualificate e strutturate, bene”, spiega il leader sindacale, rilevando però che “se Ruffini (Agenzia delle entrate) vuol veramente colpire chi prende incentivi in modo truffaldino, verifichi che per ogni erogazione o cessione del credito per un lavoro dichiarato vi sia per quel cantiere il Durc di congruità. Così avrà la certezza che il cantiere è vero e i lavoratori sono in regola (anche per il fisco)”. L’ultima battuta è per le limitazioni alle manifestazioni no vax decise dal ministro dell’Interno Lamorgese. Il segretario generale Fillea non si dice preoccupato: “Anzi, le avessero decise prima l’assalto alla Cgil sarebbe stato ben più difficile. Detto questo, più che intervenire su cortei dove i fascisti strumentalizzano anche disagio sociale e solitudine, inviterei il governo a svuotare quel mare di paure e rabbia che la crisi ha generato, sarebbe molto più utile”.

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