Maire Tecnimont: nasce l’idrogeno circolare

Maire Tecnimont: nasce l’idrogeno circolare

Milano – Una nuova tecnologia italiana per ricavare l’idrogeno dai rifiuti, con un doppio risultato: favorire la decarbonizzazione e smaltire materiali di scarto, soprattutto plastica, di cui altrimenti non si sa che fare. E’ la proposta del gruppo Maire Tecnimont – scrive il quotidiano La Stampa – che attraverso la controllata NextChem ha messo a punto un procedimento per produrre idrogeno “circolare” e ha individuato 12 distretti in Italia dove installare impianti di questo tipo, da realizzare con un investimento di 4,8 miliardi. La materia prima di partenza sono rifiuti plastici e secchi attualmente non riciclabili mentre i prodotti finali sono idrogeno, etanolo, metanolo e plastiche a loro volta riciclabili. Dice Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Maire Tecnimont Group: “Il bello di questa idea è che nasce a costi già bassi”, e come tale può facilmente affermarsi sul mercato. Per chiarire il rilievo di questa novità, va tenuto presente che ci sono vari modi di produrre l’idrogeno, identificati convenzionalmente con un colore. L’idrogeno viene definito grigio quando è ottenuto dai combustibili fossili, con formazione di CO2 ; questo non è affatto un carburante pulito. Invece si definisce blu l’idrogeno grigio prodotto con un accorgimento ulteriore, cioè con la cattura dell’anidride carbonica alla fonte, il che comunque ha un costo aggiuntivo dovuto alla cattura e lo stoccaggio. L’idrogeno è verde se viene generato per elettrolisi dell’acqua utilizzando energia elettrica da fonti rinnovabili (se le fonti usate per l’elettrolisi non sono rinnovabili si ricade nell’idrogeno grigio); infine è viola se è ricavato per elettrolisi utilizzando elettricità prodotta da una centrale nucleare.