Governo: verso allentamento misure restrittive per discoteche e cinema

Roma – Si va verso un allentamento delle maglie sulla capienza delle discoteche e dei luoghi della cultura. La richiesta è arrivata dalla maggioranza e il premier Mario Draghi è orientato a modificare lo schema suggerito dal Cts. Nessun limite per i luoghi di cultura, come cinema e teatri, mentre per le discoteche la quota sarà al 50% al chiuso e di 75% all’aperto. Il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera. “Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano dall’11 ottobre 2021”. Si legge nella bozza del decreto all’esame del Cdm, visionata dall’Adnkronos, rispetto all’articolo 1 ovvero ‘Disposizioni urgenti in materia di spettacoli aperti al pubblico, di eventi e competizioni sportivi e di discoteche’. Dall’aumento delle capienze dei luoghi di cultura, sport e discoteche, a norme sul revenge porn, fino allo stanziamento di oltre 100 milioni in tre anni per l’accoglienza dei richiedenti asilo afghani. Sono le norme che compaiono nella bozza del decreto portato in cdm. Riaprono le discoteche e le sale da ballo, dove si entrerà muniti di green pass e mascherine. La bozza del decreto prevede che “in zona bianca le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati sono consentite nel rispetto di protocolli e linee guida”, ma “la capienza non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso”. “Nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività – si legge inoltre nella bozza – deve essere garantita la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo dell’aria, e restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie previsti dalla vigente normativa, ad eccezione del momento del ballo”. Possibili modifiche se migliora la situazione “In zona bianca e gialla, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate, per gli spettacoli dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, per gli eventi e le competizioni dal Sottosegretario di Stato con delega in materia di sport”. È quanto si legge nella bozza del nuovo dl riaperture sul tavolo del Cdm. Eventi sportivi “In zona bianca, l’accesso agli eventi e alle competizioni” sportive “è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19, e la capienza consentita non può essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 60 per cento al chiuso”. Si legge nella bozza del decreto all’esame del Cdm. Nel testo si specifica che le misure si applicano “per la partecipazione del pubblico sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip), riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali sia agli eventi e alle competizioni sportivi diversi da quelli sopra richiamati”. Inasprite le pene Inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture. È quanto prevede la bozza del nuovo decreto: all’articolo sulle “disposizioni urgenti in materia di spettacoli aperti al pubblico, di eventi e competizioni sportive e di discoteche” è infatti previsto che “a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa”, si applichi “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”. Revenge porn Ci sono anche norme a tutela dei minori sul reato di revenge porn sul tavolo del Consiglio dei ministri. In particolare le norme, prevedono che “chiunque, compresi i minori ultraquattordicenni, abbia fondato motivo di ritenere che immagini o video a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano, destinati a rimanere privati, possano essere oggetto di invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione senza il suo consenso”, “può rivolgersi, mediante segnalazione o reclamo, al Garante, il quale, entro quarantotto ore dal ricevimento della richiesta, provvede” ad intervenire. “Quando le immagini o i video riguardano minori, la richiesta al Garante può essere effettuata anche dai genitori o dagli esercenti la responsabilità genitoriale o la tutela”, prevedono inoltre le norme sul tavolo del Cdm.