Confartigianato, 58 mld i debiti della Pa nel 2020: maglia nera alla Calabria

Roma – Confartigianato “lancia l’allarme sul peggioramento della situazione dei debiti commerciali della Pa verso i fornitori privati: nel 2020 sono lievitati a 58 miliardi, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2019”. Il 60% dei Comuni “non rispetta il termine di legge di 30 giorni per pagare le aziende fornitrici. Addirittura il 24,1% delle amministrazioni comunali, soprattutto nel Sud, impiega ben oltre due mesi”. La ‘maglia nera’ va alla Calabria. Per il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, “c’e’ una soluzione semplice: applicare la compensazione diretta e universale tra debiti e crediti”. “I ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione continuano a rappresentare un problema per le imprese italiane”, avverte Confartigianato. “I ritardi nei tempi di incasso delle fatture – sottolinea il presidente Marco Granelli – peggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori gia’ colpiti dalla crisi pandemica. In attesa di essere pagati, sono costretti a rivolgersi alle banche per ottenere la liquidita’ necessaria a mandare avanti l’azienda”. Dal rapporto emerge che “cresce anche il peso dei debiti della Pubblica amministrazione sull’economia: nel 2020, per la sola parte di spesa corrente e comprese le anticipazioni, equivale a 3,1 punti di Pil, a fronte del 2,7% del 2019 e del 2,6% registrato nel 2018 e nel 2017. Con queste cifre – sottolinea Confartigianato – l’Italia e’ maglia nera in Europa dove, in media, i debiti commerciali della P.a. rappresentano l’1,7% del Pil”. L’analisi di Confartigianato “mette in luce le diverse velocita’ di pagamento da parte dei Comuni italiani. Il limite di legge di 30 giorni viene rispettato da 3.134 comuni, pari al 39,7% del totale, cui fanno capo 15,4 miliardi di euro di fatture ricevute. Altri 2.849 comuni, il 36,1% del totale, pagano tra 31 e 60 giorni. A farsi aspettare oltre 60 giorni dai fornitori sono 1.904 comuni, il 24,1% del totale. Il loro numero, a fine 2020, e’ aumentato rispetto ai 1.440 comuni con ritardi di pagamento superiori a due mesi rilevati a settembre dello scorso anno. I peggiori pagatori si concentrano nel Mezzogiorno dove il 44% delle amministrazioni comunali paga oltre i 60 giorni”. “Maglia nera alla Calabria, con il maggior numero di comuni, pari al 67,1% del totale della regione, che salda le fatture dopo due mesi. Seguono la Sicilia (60,4% dei comuni), il Molise (52,9%), la Campania (51,6%) e il Lazio (51,6%). La classifica provinciale vede la maggiore presenza di comuni ‘morosi’ a Reggio Calabria (con il 76% degli enti comunali che paga oltre i 60 giorni). Seguono Messina (75,9%), Ragusa (75%), Crotone (74,1%), Vibo Valentia (68%)”. E’, sottolinea ancora Granelli, “una situazione finita nel mirino della Commissione europea che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese per il mancato rispetto della legge del 2013 che impone pagamenti a 30 giorni. Per rispettare il diritto delle imprese ad essere pagate dalla Pa in tempi certi, c’e’ una soluzione semplice che Confartigianato indica da sempre: applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la pubblica amministrazione”.