20 maggio, Giornata mondiale delle Api

Milano – Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle Api, istituita dall’Onu per tutelare un insetto prezioso per la vita delle piante e quindi per l’intera umanità, messo negli ultimi decenni in pericolo dall’influenza dell’uomo sugli equilibri dell’ecosistema. Le difficoltà che colpiscono la prolificazione degli insetti impollinatori (che faticosamente si sta cercando di combattere) – scrive il Sole 24 Ore - non scoraggia gli apicoltori italiani, il cui numero risulta in crescita nonostante i cali di produzione di miele dovuti ai cambiamenti climamici e la concorrenza del prodotto estero, che copre più della metà dei consumi italiani (in crescita). Sensibilizzare sull’importanza degli impollinatori, sul loro contributo allo sviluppo sostenibile e sulla necessità di fermare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi che rischia di portarli all’estinzione: è questo il senso della Giornata mondiale delle Api istituita dal 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in onore di Anton Jansa, pioniere nel XVIII secolo delle tecniche di apicoltura moderne. «Una tutela preziosa per il mantenimento del nostro patrimonio di biodiversità – ricorda il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in una nota –. Quasi il 90% delle piante selvatiche, fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione delle specie e degli habitat e in generale della diversità biologica, ha bisogno infatti degli insetti impollinatori per riprodursi. Nel processo di produzione alimentare, oltre il 75% delle principali colture agrarie beneficia dell’impollinazione». In questo contesto si inquadra la Direttiva 2021 sugli Insetti Impollinatori, firmata dal ministro il 31 marzo, che punta ad ampliare le attività di monitoraggio proposte nell’ambito delle Direttive 2019 e 2020, in coerenza con le indicazioni metodologiche già fornite. Nonostante queste difficoltà, o forse proprio per aiutare la riscossa degli impollinatori e tutelare la biodiversità, secondo i dati forniti da Fai-Federazione Apicoltori Italiani gli apicoltori censiti in Italia sono in costante aumento: ai circa 65mila operatori (di cui circa un terzo professionali) ne vanno aggiunti «almeno altri 10mila che, specie tra i giovani e nonostante la pandemia, stanno manifestando il proposito di avvicinarsi a questo allevamento seguendo i necessari corsi di formazione». Da registrare anche l’incremento del patrimonio apistico nazionale che nell’ultimo censimento 2020 ha raggiunto la quota di 1,95 milioni di alveari per un valore stimato di 500 milioni di euro.