Turismo: 9 milioni di italiani in partenza

Turismo: 9 milioni di italiani in partenza

Roma – La data del 15 maggio segna un momento “storico” per il turismo italiano del dopo Covid. Come annunciato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione del  G20 del turismo a Roma, le persone provenienti dai Paesi europei, Gran Bretagna e Israele non dovranno più rispettare i quattordici giorni di isolamento. Per gli americani manca ancora una data, ma si attendono novità per lunedì prossimo. Dunque, il settore comincia a vedere finalmente una luce in fondo al tunnel e non solo per gli arrivi ma anche per le partenze: secondo un sondaggio realizzato da Confturismo in collaborazione con Swg, sono 9 milioni gli italiani pronti a partire durante i mesi estivi e che hanno già prenotato. Poi ci sono quelli e sono molto numerosi, 16 milioni, che devono ancora decidere e chi sa già che dovrà rinunciare. I dati del sondaggio indicano che la fiducia nel processo di vaccinazione e l’attesa del green pass europeo ha fatto tornare anche la voglia di estero: sale, rispetto ad aprile, dal 13% al 20% la quota degli italiani che sceglieranno una meta oltre confine per le vacanze. L’80% dei connazionali resterà in Italia privilegiando mete balneari, ad esempio Puglia e Sardegna, ma anche territori dall’offerta più complessa, come la Toscana. L’immagine vincente tra i competitor esteri è, però, quella della Spagna che, tra le due rilevazioni, aumenta di 6 punti il suo distacco dai più immediati inseguitori, Grecia e Francia. Il problema al momento è quello della eccessiva stagionalizzazione con il 60% degli intervistati che ha programmato le vacanze tra la seconda metà di luglio e agosto mentre settembre e la prima quindicina di luglio insieme non arrivano al 24% delle preferenze. Secondo il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, “questa è una fase cruciale, nella quale ci giochiamo tutto: non solo l’estate 2021 ma il nostro posizionamento competitivo dei prossimi anni sullo scenario mondiale del turismo. Ci vogliono scelte veloci, d’anticipo sulla concorrenza, e gioco di squadra”. “Le decisioni su come riaprire ai flussi turistici, soprattutto quelli internazionali, con quali strumenti, tempistiche e messaggi – ha sottolineato Patanè – devono nascere dal confronto tra istituzioni e categorie, come si sta facendo da mesi negli altri Paesi. Una seconda estate con pochi stranieri e turisti italiani concentrati in un unico mese, è esattamente ciò che va evitato a tutti i costi”.

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