CNAA : Luana, non solo lacrime, ma subito 34 miliardi Inail

CNAA: Luana, non solo lacrime, ma subito 34 miliardi Inail

Roma – “Non solo lacrime e profondo cordoglio per Luana D’Orazio, giovanissima madre,“uccisa” sul posto di lavoro dagli ingranaggi della macchina tessile a cui stava lavorando, ma subito interventi concreti e straordinari per la sicurezza nei posti di lavori: mai più tragedie come questa! Ci sono ben 34 miliardi di euro di avanzi di gestione dell’Inail, congelati nelle casse dello Stato, e chiediamo al Governo Draghi di rimetterli nella disponibilità dell’Istituto per finanziare un grande piano di innovazione degli impianti industriali, per la sicurezza, l’integrità psicofisica e la tutela della salute dei lavoratori dalle sostanze cancerogene, a cominciare dall’amianto”, ha dichiarato Salvatore Nania, presidente del CNAA, COORDINAMENTO NAZIONALE ASSOCIAZIONI AMIANTO. Il CNAA si augura che l’inchiesta faccia al più presto luce sulle cause e sulle responsabilità di questo tragico incidente, in fatto di carenze e/o mancati adempimenti per la sicurezza, ma questo ennesimo “sacrificio” di una lavoratrice, strappata alla vita e al suo bambino, deve costringere lo Stato ad azioni urgenti e poderose, che affrontino il problema alla radice: e’ un conto spaventoso quello delle vittime di incidenti sul lavoro, 185 nel primo trimestre, 19 in più dell’anno scorso, una media di 2 morti al giorno. CNAA, chiede che lo Stato, ponga fine a questa mattanza spaventosa, restituendo alle lavoratrici e ai lavoratori e alle imprese i 34 miliardi dell’Inail, depositati a copertura del deficit del bilancio pubblico, sottratti di fatto agli investimenti in sicurezza e tutela della salute nei posti di lavoro. Oltre ai morti per infortunio, c’è l’altro “conto” spaventoso e oscurato, quello dei morti per tumori professionali, fra cui quelli per amianto che arrivano a oltre 3.000 all’anno. Il CNAA chiede, però, anche un deciso cambio di azione da parte dell’Inail, che lesina sugli indennizzi e destina agli interventi sulla prevenzione molto meno di quanto ogni anno lascia nelle casse dello Stato, 4,5 miliardi negli ultimi tre anni. Di fatto c’è stata una significativa riduzione dei premi pagati dalle imprese, una riduzione delle prestazioni a favore delle vittime del lavoro, una riduzione delle misure per la prevenzione e aumenti solo delle risorse depositate nelle casse dello Stato. Per questo il CNAA chiede un deciso cambio di passo dell’Inail, la sua autonomia gestionale rispetto al bilancio dello Stato e l’impiego dei 34 miliardi per un programma decennale che riduca drasticamente i morti sul lavoro e i morti per il lavoro.

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