Lavoratori agricoli: zero sostegni, zero diritti, domani in piazza

Lavoratori agricoli: zero sostegni, zero diritti, domani in piazza

 

Milano – Anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi da ogni tipo di ristoro. Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo – spiega una nota Flai CGIL Milano – sono stati nuovamente discriminati. I lavoratori di questi settori nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro. L’emergenza sanitaria, ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di totale povertà. Per questo saremo davanti a tutte le Prefetture d’Italia sabato 10 aprile. Per rivendicare: la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica; riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca. Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche: la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali; la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori; l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, visto che le trattative sono bloccate in quasi tutti i territori. Domani, davanti alle Prefetture di tutta Italia (a Milano dalle ore 9 alle 11) i lavoratori agricoli scendono in piazza per far sentire la loro voce