Federconsumatori: piano vaccinale, ancora non ci siamo

Federconsumatori: piano vaccinale, ancora non ci siamo

Milano – Presidenza del Consiglio sulla priorità di vaccinazione per alcune categorie fragili – ultraottantenni, persone affette da gravi disabilità, caregiver – la Regione Lombardia non ha ancora recepito la direttiva ministeriale e non consente a queste persone di prenotare il vaccino sul portale dedicato della Regione Lombardia. Federconsumatori Lombardia ritiene necessario, in quanto Associazione di tutela dei diritti dei cittadini, rimarcare la situazione sempre più negativa che si sta verificando ormai da mesi nella regione. Nonostante i grandi sacrifici profusi dagli operatori del sistema sanitario, denunciamo che la situazione della “Sanità” in generale e in particolare la sua amministrazione in Lombardia, non dimostra di possedere le capacità adeguate a far fronte alle grandi difficoltà che i cittadini stanno ancora vivendo. Dopo i ritardi inaccettabili dei vaccini antinfluenzali, dopo le lunghissime code per fare i tamponi, la regione non riesce a organizzare le vaccinazioni anti Covid-19. In Lombardia gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose, oscillano ancora tra il 30-40%, a fronte, ad esempio, del 56% del Lazio e del 47% delle Marche, mentre gli immunizzati con seconda dose, sono solo l’11,1% a fronte del 23,2% della Campania e del 20,3% del Friuli-Venezia Giulia. La Regione ripete che il problema è la mancanza di vaccini, invece risulta che ha a disposizione ancora centomila dosi di Pfizer. A quanto pare, a mancare è soprattutto l’organizzazione. Quasi surreale la vicenda riguardante l’Azienda regionale ARIA costata 22 milioni. Risulta evidente il caos totale di questi giorni, con migliaia di persone anziane NON avvisate per tempo, oppure mandate lontano dalle proprie abitazioni per le vaccinazioni. Anziché aiutare gli anziani, vengono messi in attesa in lunghe file fuori dagli spazi dedicati alle vaccinazioni di massa, questo a dispetto delle norme che vorrebbero imporre il cosiddetto “distanziamento sociale”. Vengono indirizzati dove non hanno la prenotazione anziché dove ci sono vaccini e medici ad aspettarli. Quanto costerà infine, in termini di vite umane, tempo e soldi, il passaggio di competenze del “Piano vaccinale della Lombardia” (esiste?) da “ARIA” a POSTE SpA? In quali e quante sedi sarà possibile fruire delle vaccinazioni? Vorremo vedere da qui in avanti risultati concreti e tangibili circa i criteri adottati di “massima attenzione alle persone deboli…anziani per primi!”