Social Innovation Campus 2021, oggi la prima giornata

Milano – Progetti che abbiano le esigenze delle persone come principale obiettivo. Questo il tema della prima giornata del Social Innovation Campus organizzato da Fondazione Triulza sul tema “Social – Tech: la reazione per rinascere”, su cui si confrontano il 3 e il 4 febbraio studenti, cooperatori, terzo settore, aziende, finanza, università, ricerca e istituzioni in oltre 30 workshop e lectio, 50 laboratori interattivi e un hackthon per circa 3000 studenti, due contest di cooperative e startup. La prima giornata, oltre l’intervento del professore ordinario del Politecnico di Milano Mario Calderini, presidente del Comitato Scientifico del Campus e della Social Innovation Academy in MIND, e del Presidente di Fondazione Triulza Massimo Minelli, ha visto tra i protagonisti i sostenitori dell’edizione 2021 e tutti i partner MIND – Milano Innovation District. Proposte concrete sui giovani, l’innovazione sociale e la sostenibilità sono state illustrate dal primo panel di relatori –  Gaela Bernini, Segretario Generale di Fondazione Bracco; Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo; Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative e FondoSviluppo; Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop e Coopfond; Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol Gruppo e Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit – ed erano state anticipate nel comunicato stampa che trovate a questo link: https://fondazionetriulza.org/giovani-innovazione-sociale-e-sostenibilita-dalle-parole-ai-fatti/. Nella prima giornata d’apertura del Social Innovation Campus tutti i rappresentanti di MIND hanno sottolineato come lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione che si sta realizzando nell’area che ha ospitato Expo 2015 sia incentrato sulla creazione di un futuro comune e sostenibile al servizio di tutti. Andrea Ruckstuhl, Head of Continental Europe di Lendlease ha invitato i giovani che partecipano all’hackathon ‘Città e Innovazione sociale e ambientale’ a pensare a progetti “che rispondano alla sfida di creare una dei servizi per l’uomo, in cui anche la natura sia infrastruttura di vita, una occasione di scambio, di socialità, di comunità. Oggi progettare una città significa pensare in modo aperto e inclusivo”. Il presidente di Arexpo Giovanni Azzone ha sottolineato come “il progetto MIND punta a creare valore condiviso tra le generazioni, giovani e più esperti insieme per progettare il futuro, un luogo dove tante competenze diverse si confrontano per trovare le soluzioni migliori e per questo, come dimostra anche la pandemia, non bisogna avere paura della tecnologia. MIND è una grande occasione, non sarà una bella astronave calata dall’alto ma parte integrante dell’intero territorio”. “La pandemia ci obbligato a pensare in modo diverso -ha spiegato Elena Bottinelli, AD dell’Ircss Istituto Ortopedico Galeazzi- puntando maggiormente sulla condivisione e sulla contaminazione delle competenze. Credo che sia un valore diffuso che rimarrà anche per il futuro. Quanto successo ha poi messo ancora più in evidenza il valore della ricerca e dell’innovazione per la cura delle persone”. “Quanto è accaduto ha confermato la necessità di progetti interdisciplinari e innovativi come stiamo facendo all’Università Statale. È fondamentale avere un alto sguardo verso il futuro tenendo conto anche dell’impatto sociale”, ha dichiarato Marina Carini, Prorettore alla Terza Missione dell’Università degli Studi di Milano.