Fondazione Cariplo a Urbanpromo

Fondazione Cariplo a Urbanpromo

Milano – Fondazione Cariplo sostiene e partecipa a Urbanpromo anche in questa edizione straordinaria che sarà tutta digitale. Nell’ambito del convegno, considerato punto di riferimento del dibattito nazionale sulla rigenerazione urbana, la Fondazione offre alla riflessione comune un modello d’intervento recentemente ripensato per far fronte all’emergenza sanitaria che ha lasciato indietro settori vitali come quello culturale, il quale invece rappresenta un importante fattore di crescita e rigenerazione delle zone fragili, come dimostrato a livello urbano dal programma Lacittàintorno e come portato avanti nelle testimonianze positive dei progetti AGER e Valli resilienti nelle comunità montane. Le due esperienze saranno al centro di tre appuntamenti: Martedì 17 novembre alle ore 14,30 si parlerà di Strategie di sviluppo sostenibile per le aree montane, perché l’abitare non è uguale in tutti i territori e la montagna presenta un paesaggio verticale che rende necessario un progetto urbanistico peculiare. Introdotto e moderato da Elio Morino e Antonio Fassone (INU), ne discuteranno Elena Jachia (Fondazione Cariplo), Claudia Pedercini (AttivAree, Valli Resilienti) Camillo De Pellegrin (Sindaco Val di Zoldo, Belluno), Tiziano Maffezzini (Sindaco di Chiuro, Presidente Comunità Montana Valtellina di Sondrio), Piercarlo Grimaldi (Professore e già Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche). Valentina Cairo (Fondazione Cariplo), Anna Gaviglio (Università Studi di Milano), Alessandro Delpiano (Città Metropolitana di Bologna) e Giovanni Teneggi (Cooperative di Comunità) illustreranno testimonianze positive dei progetti AGER e le Valli resilienti. Chiuderanno i lavori Federica Corrado (Politecnico di Torino, Associazione Dislivelli), Francesco Sbetti (INU – URBIT), Giampiero Lupatelli (CAIRE Consorzio) e Marco Bussone (Presidente UNCEM). Mercoledì 18 novembre alle ore 16,30 l’esperienza de Lacittàintorno sarà analizzata in anteprima nel libro Periferie del cambiamento. Traiettorie di rigenerazione (Quodlibet, Francesca Cognetti, Daniela Gambino, Jacopo Lareno Faccini), in dialogo con gli autori ci saranno il prof. Giuseppe De Luca (Università di Firenze, Presidente INU Edizioni), lo scrittore e architetto Gianni Biondillo e il prof. Giovanni Laino (Università di Napoli “Federico II”). Il volume esplora il significato e il ruolo delle periferie urbane nella città contemporanea, prendendo avvio da un’esperienza di ricerca e attivazione durata oltre due anni in tre territori milanesi paradigmatici: il quartiere Adriano, il quartiere Corvetto e via Padova. Tre riflessioni che mettono al lavoro diverse prospettive di lettura – spaziale e urbanistica, antropologica e sociale – per interpretare la complessità della città, i diversi modi di abitarla e le possibili traiettorie di trasformazione. Il 19 novembre, alle ore 10.00, il seminario La Cultura Rigenera indagherà tre esperienze di rigenerazione a base culturale, nella fattispecie Bergamo, Novara e Milano. L’ipotesi è che uno sviluppo a base culturale possa rappresentare una prospettiva per tutte le città senza particolari distinzioni di ruolo e dimensione. Interverranno: Davide Maggi e Chiara Bartolozzi (Fondazione Cariplo), Ezio Micelli (Università Iuav di Venezia), Alessandro Rigoletti (Teatro Tascabile di Bergamo), Pier Massimo Cinquetti (Base Engineering, che illustrerà il caso di Casa Bossi a Novara), Thomas Emmenegger (La Fabbrica di Olinda, che descriverà il nascituro PuntoCom ex Convitto Trotter a Milano). Con loro a discuterne: Alessandro Canelli (Sindaco di Novara), Anna Scavuzzo (Vicesindaco di Milano), Dario Moneta (Direttore Direzione Specialistica Autorità di Gestione e Monitoraggio Piani, Comune di Milano), Davide Agazzi (Project Manager Smart Lab Brindisi), Elena Ostanel (Università Iuav di Venezia), Stefano Moroni (Politecnico di Milano). Il seminario si propone di condividere esperienze utili a elaborare specifiche politiche che possano trasformarsi in azioni concrete e incisive. La sfida è rappresentata dalla possibilità di mettere a punto un insieme di strumenti grazie a cui intervenire a partire dallo sforzo congiunto dell’operatore pubblico e degli attori privati.