Dpcm, Fipe (Pubblici esercizi): perdita secca di 470 milioni al mese

Dpcm, Fipe (Pubblici esercizi): perdita secca di 470 milioni al mese

Roma – La Fipe (Pubblici esercizi) ha ovviamente commentato i contenuti del Dpcm varato nella serata di ieri, sottolineando il fatto che “ci sarà un effetto devastante sul catering, sui bar e soprattutto sui locali notturni e sulle imprese dell’intrattenimento con una perdita di fatturato nell’ordine dei 470 milioni di euro al mese”. Secondo la federazione, “è necessario destinare immediatamente contributi a fondo perduto per coprire i mancati incassi e che sindaci e presidenti di Regione incrementino i controlli nelle zone della movida per punire i comportamenti irresponsabili e scorretti”. “L’obiettivo – ha osservato Fipe – deve essere quello di ridurre al minimo indispensabile la durata delle nuove misure restrittive”. Tra le novità del nuovo provvedimento rispetto a quello emanato il 13 ottobre scorso, “sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”. “Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza”. “Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”. Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21. L’apertura è consentita a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi. Per quello che riguarda lo sport, ed in particolare quelli di contatto, dopo un lungo e anche acceso confronto, si è scelto di dare una stretta alle attività dello sport giovanile “salvando” quello professionistico. Quindi si a partite e gare sportive a livello regionale e nazionale per professionisti e dilettanti. No agli allenamenti di squadra, a partite e “partitelle”.  Sono vietati del tutto, quelli svolti a livello amatoriale e arriva il divieto anche per le gare dilettantistiche a livello provinciale. Ma è possibile, per chi pratichi uno sport come il basket, il calcio o la pallavolo, nell’ambito di una società sportiva, continuare ad allenarsi a livello individuale e fare allenamenti con i compagni di squadra evitando però il contatto e dunque di fare “partitelle” o sessioni di gioco con gli altri.