Unioncamere Lombardia: analisi congiunturale del primo semestre 2020 per il settore agricolo lombardo

Unioncamere Lombardia: analisi congiunturale del primo semestre 2020 per il settore agricolo lombardo

Milano – I risultati dei primi sei mesi del 2020 riflettono la crisi sanitaria ed economica mondiale legata al Covid-19. Dopo un 2019 complessivamente positivo per l’agricoltura lombarda, tendenza proseguita nei primi due mesi del 2020, il periodo compreso tra marzo e giugno ha riflesso nel suo andamento l’impatto del lockdown e post-lockdown.  In generale, l’agricoltura è il settore meno penalizzato dall’emergenza, anche perché rientra integralmente nelle attività riconosciute come essenziali: nel secondo trimestre, a livello nazionale, a fronte di un calo del PIL su base annua del -17,7%, la diminuzione del valore aggiunto in agricoltura è stata del -4,9%. “L’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sull’agricoltura lombarda nella prima metà del 2020 è stato forte – commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – ma il settore ha tenuto molto meglio rispetto agli altri comparti economici. L’effetto congiunto del blocco del canale HoReCa (hotel, ristoranti e catering) e del rallentamento dell’export ha penalizzato le produzioni a maggiore valore aggiunto, in particolare nella zootecnia. Meglio è andata alle coltivazioni (frumento duro e riso, ad esempio), anche per la crescita dei consumi domestici; i risultati del vino mostrano luci ed ombre, ma le aspettative sulla vendemmia 2020 sono positive.” “I dati congiunturali del semestre servono a delineare una fotografia attuale per programmare poi il futuro dell’agricoltura. Gli effetti del Covid in economia si stanno facendo sentire in tutti i settori. Le istituzioni devono affiancare le aziende con misure pragmatiche, a burocrazia ridotta e con pagamenti veloci, come sta facendo Regione Lombardia con i bandi #iobevolombardo e #iomangiolombardo realizzati in collaborazione con Unioncamere Lombardia. Nel contempo a livello politico è necessario rivedere la programmazione dei prossimi anni, anche in chiave futura Pac e green new deal, per calibrare gli interventi in base alle modificate esigenze dei consumatori e alle necessità di reddito dei nostri agricoltori – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi,Fabio Rolfi”. I risultati dell’indagine congiunturale realizzata con interviste a testimoni privilegiati del panel Unioncamere Lombardia sono chiari: in generale è stata rilevata una tendenza negativa complessiva, in un quadro di estrema variabilità tra i settori. L’evoluzione del fatturato nei primi sei mesi viene giudicata negativamente dal 50% degli intervistati, mentre fortunatamente il 20% circa sostiene di aver registrato un aumento nelle vendite. L’indice sintetico di fatturato raggiunge il valore più basso degli ultimi 5 anni attestandosi a -0,35 e anche l’indice relativo alla redditività aziendale mostra un calo significativo, nonostante sul fronte dei costi di produzione non si rilevino criticità grazie alla contrazione delle spese energetiche. Ha impattato in modo significativo sulla performance dei comparti la chiusura del canale HoReCa durante il lockdown che è stata solo parzialmente compensata dall’aumento dei consumi alimentari domestici (che è proseguita anche dopo la riapertura delle attività, per effetto dell’elevato numero di lavoratori in smart working). Questa tendenza ha penalizzato in particolare le produzioni a maggior valore aggiunto, il cui consumo è concentrato fuori casa.  In parallelo, il rallentamento dell’export agroalimentare ha avuto impatto negativo anche rilevante per molti prodotti lombardi di punta come formaggi e vini di qualità, contribuendo alla penalizzazione delle produzioni a maggiore valore aggiunto. Anche qui, tuttavia, il risultato delle esportazioni di beni agricoli ed alimentari (+1,8% mei primi 6 mesi, dopo il +6,3% del 2019) è stato molto migliore rispetto a quello complessivo (-15,3%) degli altri settori economici.