Anziani a rischio infezioni, la vitamina D un fattore di prevenzione

Desenzano del Garda (Bs) –  La pandemia Covid ha mostrato che gli anziani sono una categoria a forte rischio e in Italia gli over 65 sono quasi 14 milioni, di cui 7 milioni hanno più di 75 anni. Al di là della prevenzione sanitaria, un contributo per gli anziani può venire da una sana alimentazione e dall’assunzione di Vitamina D. Una nuova ricerca dell’Associazione Brain and Malnutrition, in collaborazione con l’Osservatorio Grana Padano (OGP), indica che la vitamina D è un fattore importante per la riduzione delle infezioni, per curare le malattie neurodegenerative e per rafforzare l’apparato muscolo scheletrico. I ricercatori hanno valutato i livelli di vitamina D in 500 pazienti affetti da Parkinson, di età media 70 anni: il 65,6% dei pazienti mostra uno stato di carenza (25 (OH) D <20 ng/ml), mentre il 26,6% ha trovato livelli insufficienti (20-30 ng/mL); e i pazienti carenti di vitamina D sono assai spesso correlati da una malattia più grave, sintomi clinici peggiori e maggiore compromissione delle funzioni cognitive globali. “Possiamo più facilmente sostenere che i bassi livelli di vitamina D hanno un impatto negativo sulle caratteristiche cliniche sugli anziani, specie quelli colpiti dalla malattia di Parkinson – ha commentato La Dott.ssa Michela Barichella Presidente di B&M Association e membro del Comitato scientifico OGP – Saranno necessari ulteriori studi interventistici per valutare i potenziali benefici sulla progressione della malattia del miglioramento dello stato cognitivo, possiamo però affermare che la vitamina D è un fattore determinante non solo per l’apparato muscolo scheletrico, ma anche per le malattie neurodegenerative e per la riduzione delle infezioni”La vitamina D ha dimostrato di essere qualcosa di più di una semplice vitamina liposolubile che si accumula nell’organismo: la sua particolare struttura e le sue capacità la rendono una sostanza essenziale, un ormone a tutti gli effetti. E’ ormai dimostrato che un ridotto apporto di vitamina D genera maggior suscettibilità nei confronti delle infezioni, una maggiore predisposizione alle malattie autoimmuni e a quelle neurodegenerative come l’Alzheimer ed il Parkinson. Gli esperti dell’Osservatorio Grana Padano raccomandano agli anziani una frequente esposizione al sole e di tenere sotto controllo il livello della vitamina D nel sangue (in caso di carenza, provvedere alla prescrizione medica per una corretta integrazione). Serve anche un’alimentazione adeguata per integrare l’apporto di Vitamina D, con latte, yogurt, formaggi stagionati, salmone, sgombro, alici, tonno, trota, uova, olio extravergine d’oliva a crudo.